parrocchia di Sant'Ambrogio 1502 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Ambrogio appare già in documenti del XII secolo. Nel 1299 vi fu un “parroco” di Sant’Ambrogio redattore di un atto riguardante l’ospedale di Varese (Sant'Ambrogio Olona, parrocchia). La più antica chiesa curata era annessa all’abbazia degli olivetani, a partire dall’XI secolo fino al 1502. Ritirandosi gli olivetani in San Vittore a Milano, investirono il sacerdote in cura d’anime di ogni diritto di giurisdizione spirituale e della temporalità e diritto di decime (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese, Sant’Ambrogio Olona, Note storiche). Tra XVI e XVIII secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia di Sant’Ambrogio, detta di Lissago, era costituito dal solo parroco; il popolo assommava a 394 anime complessive, di cui 268 comunicati; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento e della Madre di Dio Assunta in Cielo, eretta nel 1732, i cui ascritti avevano facoltà di portare l’abito di colore rosso con scapolare bianco (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Ambrogio possedeva fondi per 19.8 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 392 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Sant’Ambrogio assommava a lire 415.6; la nomina del titolare del beneficio parrocchiale spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 629,66; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 824, compresi gli abitanti delle frazioni Molini Grassi, Molinetto, Caslongio Superiore e Inferiore, Ca’ del Chioso, Bicocca; nel territorio parrocchiale esistevano le chiese e gli oratori Sant’Ambrogio, antica parrocchiale, e di San Michele a Robarello; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento e della Beata Vergine Assunta, fondata l’1 giugno 1732, il consorzio del Rosario, il consorzio di San Luigi Gonzaga; nella parrocchia era inoltre attiva una sezione della Società cattolica federativa di mutuo soccorso del Varesotto. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Sant’Ambrogio è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
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