pieve di San Giovanni evangelista sec. XII - 1582
Pieve della diocesi di Milano. La prima attestazione della pieve di Castelseprio si ha in un documento del 1173. Si tratta di una convenzione che concedeva privilegi all’officiale di Castiglione Olona, che permaneva comunque sotto la giurisdizione di Castelseprio. Il territorio di Castelseprio venne cristianizzato in epoca molto antica, probabilmente attorno al V secolo, periodo al quale risale la costruzione della basilica plebana di San Giovanni evangelista. Il primo prevosto noto fu Guiscardo, citato nel 1173. Nel 1245 un altro prevosto, Alberto, cappellano del papa, riuscì a far approvare i nuovi statuti capitolari, che prevedevano l’aggiunta di sei canonici al capitolo. Dal Liber notitiae sanctorum Mediolani si ricava il numero delle chiese e degli altari esistenti alla fine del XIII secolo. Le chiese erano cinquantatre, con sessantanove altari, ed erano distribuite in diciannove località. La Notitia cleri mediolanensis del 1398 cita la canonica di Castelseprio, che disponeva di dodici canonici, compreso il prevosto, e le cappelle di San Lorenzo, Santo Sepolcro, Santa Maria de’ Bozzi di Castiglione; Venegono Superiore con San Protaso; Castronno; Venegono Inferiore; San Nazaro di Vico Seprio; Morazzone; Torba; Caronno Ghiringhello; Santa Maria foris Portas di Castelseprio; Rovate; Vedano; Gornate Superiore; Lonate Ceppino; Tradate; Santa Maria di Castiglione; Carnago; San Paolo di Castelseprio; Sant’Antonio di Lozza; Caronno Corbellaro; Gornate Inferiore (Notitia cleri 1398). Verso la metà del XV secolo, lo Status ecclesiae mediolanensis segnala diciassette canonicati, compresa la prepositura, e sedici chiese definite parrocchiali, perché addette al servizio della comunità. A quella data non figurava più nella pieve Castiglione Olona, in quanto eretta in arcipretura e collegiata nel 1422. Nel 1564 il Liber seminarii mediolanensis segnalava nella pieve diciassette canonicati e diciotto cappellanie, di cui sette erano rettorie, e precisamente Carnago, Caronno, Lonate, Morazzone, Tradate, Vedano, Venegono Inferiore (Liber seminarii 1564). Secondo gli atti della visita pastorale svolta nel 1566 da padre Leonetto Chiavone, risultavano parrocchie anche Castronno, Gornate Inferiore, Gornate Superiore, Lozza, Rovate, Venegono Superiore e Vicoseprio. Tradate, con 900 anime da comunione, era la comunità con il maggior numero di abitanti; Vedano aveva 400 anime e due parroci; Caronno, invece, si era ridotto a 30 anime, prive di parrocchia. La basilica plebana di San Giovanni evangelista era in decadimento: risultava circondata da boschi, mentre le case canonicali erano allo stato di rudere. La cura d’anime si limitava ai pochi abitanti di Torba e al colono residente nei pressi della basilica. Per questi motivi, le comunità di Carnago e di Tradate chiesero il trasferimento della collegiata e della dignità di capopieve presso il loro paese. San Carlo, dopo aver studiato il problema per sedici anni, decise di trasferire il centro della pieve a Carnago il 25 luglio 1582 (DCA, Castelseprio).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8115313/