parrocchia di San Pietro sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Pietro risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Corbetta fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Venne citata come parrocchia in un atto del 1340 (Volpi, Abbiategrasso). La “capella” di Abbiategrasso è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Corbetta (Notitia cleri 1398). Secondo lo Status ecclesiae mediolanensis del XV secolo in Abbiategrasso, compresa tra le venti “ecclesie parochiales” della pieve di Corbetta, c’erano due “parochiani”. Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564, nella pieve di Corbetta, la rettoria di Abbiategrasso (Liber seminarii 1564).
A partire dal 2 aprile 1578 la parrocchia di San Pietro venne assegnata alla pieve e vicariato foraneo di Abbiategrasso. Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di San Pietro di Abbiategrasso, a cui era preposto il vicario foraneo di Abbiategrasso, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Abbiategrasso, inserita nella regione I della diocesi.
Nel 1756, durante la visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, nella chiesa parrocchiale di San Pietro figuravano la confraternita del Santissimo Sacramento, istituita con decreto 15 gennaio 1607 dell’arcivescovo Federico Borromeo e unita il 20 luglio 1620 all’arciconfraternita di Santa Maria sopra Minerva di Roma; nell’oratorio di Sant’Eusebio e della Beata Maria Vergine delle Grazie la confraternita dei Disciplini di Santa Maria delle Grazie e dei XII apostoli, eretta il 19 gennaio 1586 con facoltà dell’ordinario e unita il 29 agosto 1607 all’arciconfraternita dei Santi XII apostoli di Roma. Il numero dei parrocchiani era di 2000, di cui 1300 comunicati. Entro i confini della parrocchia di San Pietro esistevano a quell’epoca gli oratori di Sant’Eusebio e della Beata Vergine Maria delle Grazie, di San Rocco, della Visitazione, di Sant’Anna alla cascina Pelizza, della Beata Vergine alla cascina Casalina, della Concezione alla cascina Fontana, della Beata Vergine alla cascina Remondata (Visita Pozzobonelli, Pieve di Abbiategrasso).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia dei Santi Pietro e Antonio possedeva fondi per 27.3 pertiche (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Pietro assommava a lire 915.6.9; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Abbiategrasso, la rendita netta del beneficio parrocchiale registrava un passivo di lire 442.34, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale e di una cappellania. Entro i confini della parrocchia di San Pietro esisteva l’oratorio di San Rocco; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 6000 (Visita Ferrari, I, Pieve di Abbiategrasso).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di San Pietro di Abbiategrasso è sempre stata compresa nella pieve di Abbiategrasso e nel vicariato foraneo di Abbiategrasso, nella regione I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Abbiategrasso, nella zona pastorale VI di Melegnano.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Federica Biava ]
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