parrocchia di Sant'Andrea sec. XVI - 1986
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Andrea risulta elencata tra le dipendenze della pieve Rosate fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Barate è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Rosate (Notitia cleri 1398). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura nella pieve di Rosate anche la rettoria di Barate (Liber seminarii 1564). La chiesa di Sant’Andrea è attestata come parrocchia fin dal XVI secolo (Visita Bracciolino, Pieve di Rosate). La parrocchia compare negli atti delle visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili nella pieve di Rosate.
Nel 1750, durante la visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Rosate, il numero dei parrocchiani era di 400, di cui 300 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Sant’Andrea esisteva a quell’epoca l’oratorio di San Mauro abate alla cascina del Villandolo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Rosate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Andrea possedeva fondi per 169.8 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 327 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Barate assommava a lire 1259.10; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Rosate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1048. Entro i confini della parrocchia di Sant’Andrea esisteva l’oratorio di San Mauro in Villandolo; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 494 (Visita Ferrari, I, Pieve di Rosate).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di Barate è sempre stata compresa nella pieve di Rosate e nel vicariato foraneo di Rosate, nella regione I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Abbiategrasso, nella zona pastorale VI di Melegnano. Con il decreto 4 luglio 1986 (decreto 4 luglio 1986/12) dell’arcivescovo Carlo Maria Martini venne unita alla parrocchia dei Santi Eugenio e Maria di Vigano Certosino (RDMi n. 8-9 1986).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Federica Biava ]
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