parrocchia di Santo Stefano sec. XIII - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Nell’atto dello scioglimento della collegiata di Rosate, datato 9 marzo 1262, la chiesa di Santo Stefano risultava già come parrocchia plebana (Rosate e pieve). Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Rosate riportano costantemente gli atti relativi alla parrocchiale prepositurale e collegiata di Santo Stefano.
Nel 1750, durante la visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Rosate, nella parrocchia prepositurale di Rosate figurava costituita nell’oratorio di San Martino la “società” o confraternita del Santissimo Sacramento, a cui era unita la confraternita del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era di 2000, di cui 1300 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Santo Stefano esistevano a quell’epoca gli oratori di San Martino, della Santa Natività e quello di Santa Maria Assunta, gli oratori campestri di Sant’Antonio da Padova, di Sant’Ambrogio, di San Salvatore alla Bettola (Visita Pozzobonelli, Pieve di Rosate).
Rosate fu sede di vicariato foraneo, incluso nella regione I, della diocesi, fin dall’epoca post-tridentina.
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale di Santo Stefano possedeva fondi per 483.15 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1668 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura in cura d’anime di Rosate assommava a lire 4204.5.6; la nomina del titolare del beneficio spettava a Roma (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1898, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Rosate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 2386.64, esistevano inoltre due benefici coadiutorali. Entro i confini della parrocchia prepositurale di Santo Stefano esistevano gli oratori di San Giuseppe e quello di Sant’Ambrogio; nella parrocchiale risultava eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco e due coadiutori (Visita Ferrari, I, Pieve di Rosate).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Santo Stefano di Rosate è sempre stata sede vicariale nella regione forense I, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato di Abbiategrasso, nella zona pastorale VI di Melegnano.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Federica Biava ]
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