parrocchia di San Martino e Santa Maria Assunta sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Martino di Treviglio fu elevata a sede vicariale nel 1577 dall’arcivescovo Carlo Borromeo, quando Pontirolo perse il primato di sede plebana e venne smembrata in tre vicariati foranei distinti. Treviglio è attestata come plebana alla fine del XVI secolo (ASDMi, Visite pastorali, Inventario, pieve di Treviglio, vol. 21). Le visite pastorali compiute tra XVII e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Treviglio riportano costantemente gli atti relativi alla chiesa plebana di San Martino e Santa Maria Assunta.
Nel 1744, durante la visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Treviglio, nella parrocchia prepositurale di Treviglio figuravano le scuole o confraternite del Santissimo Sacramento, canonicamente eretta; del Santissimo Rosario, eretta il 7 agosto 1583 dall’arcivescovo Carlo Borromeo; e, nell’oratorio di Santa Marta, la confraternita di Santa Marta, aggregata il 24 marzo 1587 all’arciconfraternita del Gonfalone. Nella collegiata i canonicati erano dieci, oltre alla prepositura. Il numero dei parrocchiani era di 4764, di cui 3427 comunicati. Entro i confini della parrocchia di San Martino e Santa Maria Assunta esistevano a quell’epoca gli oratori del Santissimo Crocifisso dei Poveri, dell’Immacolata Concezione e San Giuseppe, di San Carlo, di San Bartolomeo, di Santa Marta, di San Francesco, dei Santi Martino, Rocco e Sebastiano, della Vergine Maria dell’Immacolata Concezione, gli oratori campestri di San Zenone, di San Maurizio, di Sant’Eutropio, di San Nicola, di Sant’Agnese (Visita Pozzobonelli, Pieve di Treviglio).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale di San Martino possedeva fondi per 336.20 pertiche, i cinque curati porzionari per 747.15 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 5132 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura in cura d’anime assommava a lire 3083.9.11; la nomina del titolare del beneficio spettava a Roma. La rendita netta dei cinque canonici curati assommava a lire 9368.8; le nomine dei benefici spettavano all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1899, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Treviglio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 3222, esistevano inoltre sei benefici curaziali e uno canonicale.
Entro i confini della parrocchia prepositurale di San Martino e Santa Maria Assunta esistevano le chiese di San Rocco, di San Carlo, di San Vincenzo, di San Pietro, dei Santi Francesco e Gerolamo in Castel Cereto, della Santissima Annunciata in Cascina Battaglia; gli oratori della Beata Vergine Immacolata, della Santissima Addolorata; nella parrocchiale risultava eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco, un curato teologo, un canonico confessore e tre canonici curati. Il numero dei parrocchiani era di 17500 (Visita Ferrari, I, Pieve di Treviglio).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di San Martino e Santa Maria Assunta di Treviglio è sempre stata sede vicariale nella regione forense VI, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato di Treviglio, nella zona pastorale VI di Melegnano.
Nella parrocchia è in uso il rito romano.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Federica Biava ]
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