parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. Nel 1566 l’arcivescovo Carlo Borromeo, durante la visita pastorale alla pieve di Pontirolo, decise di elevare la parrocchia di Trezzo a sede di vicariato foraneo, smembrando il territorio dalla pieve. L’atto risolutivo risale però al 1577 (DCA, Trezzo; Pontirolo). Nel 1604 il cardinale Federico Borromeo elevò la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso di Trezzo sull’Adda al rango di plebana.
Le visite pastorali compiute tra XVII e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Trezzo riportano costantemente gli atti relativi alla parrochiale plebana dei Santi Gervaso e Protaso.
Nel 1760, durante la visita dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Trezzo, nella parrocchia prepositurale di Trezzo figuravano le confraternite del Santissimo Sacramento; della Dottrina Cristiana; della Santa Croce; nell’oratorio di Santa Marta, la confraternita di Santa Marta, unita all’arciconfraternita del Gonfalone di Roma; nell’oratorio di San Rocco la confraternita di San Rocco, unita dall’autorità ordinaria a seguito della bolla pontificia 6 luglio 1687 all’arciconfraternita di San Rocco di Roma. Il numero dei parrocchiani era di 1950, di cui 1400 comunicati. Entro i confini della parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso esistevano a quell’epoca gli oratori di Santo Stefano, di Santa Marta, di San Rocco, di Santa Caterina, dell’Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine, della Beata Maria Vergine e San Martino, di San Bartolomeo, gli oratori campestri di Sant’Agostino della Cava, di San Benedetto, di San Bernardo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Trezzo).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso possedeva fondi per 215 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 2084 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della prepositura in cura d’anime di Trezzo assommava a lire 1406.4; la nomina del titolare del beneficio spettava a Roma. La rendita netta della coadiutoria mercenaria assommava a lire 600; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Trezzo, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1571, esistevano inoltre tre benefici coadiutorali. Entro i confini della parrocchia prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso esistevano le chiese di Santa Marta, San Martino, San Rocco; gli oratori di Sant’Agostino, dell’Immacolata, del Sacro Cuore, di San Luigi; nella parrocchiale risultava eretta la confraternita del Santissimo Sacramento. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco e due coadiutori. Il numero dei parrocchiani era di 4700 (Visita Ferrari, I, Pieve di Trezzo).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso di Trezzo è sempre stata sede vicariale nella regione forense VI, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito alla quale è stata attribuita al decanato di Trezzo, nella zona pastorale VI di Melegnano.
Nella parrocchia è in uso il rito romano.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Federica Biava ]
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