pieve di San Paolo 1582 - 1971
Pieve della diocesi di Milano. Il 10 luglio 1582 l’arcivescovo Carlo Borromeo decretò il trasferimento della sede plebana e della collegiata dalla chiesa di San Vincenzo di Galliano alla chiesa di San Paolo di Cantù (Scritture Pieve di Cantù-Galliano, 1662, q. 3).
Negli atti delle visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili, nella pieve di Cantù figuravano costituite le parrocchie di San Paolo (capopieve), San Michele, San Teodoro di Cantù; Alzate; Carimate; Cucciago; Figino Serenza; Intimiano; Montesolaro; Montorfano; Novedrate; Vighizzolo.
Dall’epoca post-tridentina alla struttura plebana della diocesi si affiancò quella vicariale: il vicariato di Cantù, coincidente con l’ambito territoriale della pieve, era inserito nella regione forense IV. Dal 1839 la parrocchia di Alzate venne elevata a sede di vicariato foraneo in luogo e dal 1907 divenne sede vicariale (DCA, Alzate Brianza).
Alle originarie parrocchie si aggiunsero nel 1927 quella di Cassima Amata (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Cassina Amata), nel 1937 quella di Cimnago, nel 1957 quella di Mirabello Comasco (DCA, Cantù).
Nel XIX e XX secolo la pieve di San Paolo di Cantù, al cui interno si formarono nel tempo le nuove parrocchie di Cassina Amata; Cimnago; Mirabello, è sempre stata inclusa nella regione IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali le parrocchie che ne avevano fatto parte furono attribuite al decanato di Cantù (San Paolo, San Michele, San Teodoro di Cantù; Carimate; Cassina Amata; Cucciago; Figino Serenza; Intimiano; Mirabello; Montesolaro; Montorfano; Novedrate; Vighizzolo) e al decanato di Seveso (Cimnago) nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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