parrocchia di San Paolo sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Paolo risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Cantù è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano (Notitia cleri 1398). Secondo lo Status ecclesiae mediolanensis, nel XV secolo, in Cantù, compresa tra le venti “ecclesiae parrochiales” della pieve di Galliano, c’erano anche le “monialles de la Nuce” e l’ospedale di Santa Maria. Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Galliano anche quella di San Paolo (Liber seminarii 1564).
Il 10 luglio 1582 l’arcivescovo Carlo Borromeo decretò il trasferimento della sede plebana e della collegiata dalla chiesa di San Vincenzo di Galliano alla chiesa di San Paolo di Cantù (Scritture Pieve di Cantù-Galliano, 1662, q. 3). Le visite pastorali compiute tra XVI e XVIII secolo dagli arcivescovi di Milano e dai delegati arcivescovili a Cantù riportano costantemente gli atti relativi alla chiesa plebana di San Paolo. Cantù fu sede di vicariato foraneo, incluso nella regione IV della diocesi, fin dall’epoca post-tridentina.
Nel 1764, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Cantù, nella chiesa prepositurale di San Paolo, si avevano il consorzio della Carità dei Vivi e dei Morti, istituito, con il beneplacito della curia arcivescovile milanese, alla cappella di San Giuseppe il 6 gennaio 1642; la confraternita del Santissimo Sacramento, alla quale fu aggregato nel 1634 il sodalizio della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Nella chiesa dei Minori Conventuali dell’ordine di San Francesco esisteva anche la confraternita, senza abito, dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Entro i confini della parrocchia di Cantù esistevano gli oratori di San Cristoforo; San Giovanni Battista in Galliano, detto anche battistero; San Giorgio martire; Santa Maria dei Miracoli; l’oratorio di Caprine detto Del Fecchio; la chiesa di San Vincenzo in Galliano. Nella collegiata i canonicati erano 12, oltre la prepositura (Visita Pozzobonelli, Pieve di Cantù).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale dei Santi Pietro e Paolo possedeva fondi per 208.22 pertiche e il canonicato in cura d’anime di San Paolo per 104.9; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 600 per la prepositura e di 356 per la cura (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia prepositurale di San Paolo assommava a lire 2448.16.3, quella del canonicato in cura d’anime a 1098.3.10 e la coadiutoria mercenaria a 263.11.3; la nomina del beneficio della parrocchia prepositurale spettava a Roma e del canonicato all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Cantù, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1793.95, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale. Entro i confini della chiesa prepositurale di San Paolo esistevano gli oratori della Beata Vergine del Rosario; San Giovanni Battista in Galliano; San Carlo in Fecchio; San Francesco; San Carlo; l’oratorio privato della Beata Vergine della Presentazione; il santuario della Beata Vergine Assunta detta dei Miracoli; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 3054. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco e un coadiutore titolare e un coadiutore (Visita Ferrari, I, Pieve di Cantù).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di San Paolo di Cantù figura sempre sede vicariale nella regione forense IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Cantù nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117042/