parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso 1582 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Protaso risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo (Liber notitiae; DCA, Cucciago). La “capella” di Cucciago è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano (Notitia cleri 1398). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Galliano anche quella dei Santi Gervaso e Protaso di Cucciago (Liber seminarii 1564). La parrocchia risulterebbe fondata il 2 maggio 1582 (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). Già compresa nella pieve di Galliano (Scritture Pieve di Cantù-Galliano, 1662, q. 3), in seguito passò alla pieve di Cantù. Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Cucciago, a cui era preposto il vicario foraneo di Cantù, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Cantù, inserita nella regione IV della diocesi.
Cucciago divenne sede di vicariato foraneo in luogo, incluso nella regione IV della diocesi, a partire dalla metà circa del XVIII secolo, quando il prevosto di Cucciago fu investito della dignità di vicario foraneo in luogo. Tale investitura avvenne poco dopo la bolla “Decet Romanum Pontificem” del 18 giugno 1743 con la quale Benedetto XIV concesse alla prepositura di Cucciago la ferula, la cappamagna e le altre prerogative dei prevosti della diocesi di Milano (DCA, Cucciago).
Nel 1764, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Cantù, nella chiesa prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso, si avevano il sodalizio del Santissimo Sacramento, eretto dall’arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi, come risulta dalle lettere datate 20 maggio 1719, e aggregato all’arciconfraternita del Santissimo Sacramento della Minerva di Roma; nell’oratorio di Santa Maria alla Neve e Santo Stefano figurava la società della Santa Croce, istituita l’8 giugno 1720. Entro i confini della parrocchia di Cucciago esistevano gli oratori di Santa Maria alla Neve e San Stefano; Sant’Antonio da Padova in Navedano (Visita Pozzobonelli, Pieve di Cantù).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso possedeva fondi per 654.15 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 487 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia prepositurale dei Santi Gervaso e Protaso assommava a lire 1400.11; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nel vicariato foraneo in luogo di Cucciago, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1730.43, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale. Entro i confini della chiesa prepositurale dei Santi Protaso e Gervaso esistevano la chiesa sussidiaria di Santa Maria della Neve e l’oratorio di Sant’Antonio da Padova in Navedano; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 1600 (Visita Ferrari, I, Vicariati foranei in luogo).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia dei Santi Gervaso e Protaso di Cucciago figura sempre sede di vicario foraneo in luogo nella regione forense IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Cantù nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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