parrocchia di San Michele sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Michele risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Galliano fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Figino è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Galliano (Notitia cleri 1398).
Già compresa nella pieve di Galliano (Scritture Pieve di Cantù-Galliano, 1662, q. 3), passò nel 1582 a Cantù, con il trasferimento della sede plebana in questa località. Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Figino, a cui era preposto il vicario foraneo di Cantù, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Cantù, inserita nella regione IV della diocesi.
La parrocchia risulta inserita nell’“index omnium locorum diocesis Mediolanensis habentium ecclesiam parochialem” redatto nel 1651 da Giovanni Battista Corno con la dedicazione a San Materno (Indice parrocchie diocesi di Milano, 1651).
Nel 1764, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Cantù, nella chiesa parrocchiale di San Michele, si avevano le società, tutte senza abito, del Santissimo Sacramento; Santissimo Rosario; Santa Croce; Dottrina Cristiana. Il numero dei parrocchiani era di 542 di cui 368 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Figino esisteva l’oratorio della Beata Vergine Maria e San Materno (Visita Pozzobonelli, Pieve di Cantù).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Michele possedeva fondi per 218.8 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 754 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Michele assommava a lire 174.5.14; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Cantù, entro i confini della parrocchia di San Michele arcangelo esisteva l’antica parrocchiale di San Materno; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 1404 (Visita Ferrari, I, Pieve di Cantù).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di San Michele di Figino è sempre stata compresa nella pieve di Cantù e nel vicariato foraneo di Cantù, nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Cantù nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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