parrocchia di Sant'Antonino martire sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Antonino risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Desio fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Nova è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Desio (Notitia cleri 1398).
La parrocchia compare nelle visite pastorali compiute nella pieve di Desio fin dal XVI secolo, con la dedicazione a Sant’Antonio. Nella serie degli annuari della diocesi la parrocchia figura con tale intitolazione fino al XIX secolo.
Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Nova, a cui era preposto il vicario foraneo di Desio, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Desio, inserita nella regione IV della diocesi.
Nel 1758, durante la visita del delegato arcivescovile nella pieve di Desio, nella chiesa parrocchiale di Nova si aveva il sodalizio del Santissimo Rosario, istituito da Giovanni Battista de Marini dell’ordine dei Predicatori, come risulta dal diploma di papa Innocenzo XI del 26 agosto 1654; ad esso fu unita, dal vicario generale Cesare di Blandrate, la confraternita del Santissimo Sacramento, come risulta da documento del 1 ottobre 1657. Entro i confini della parrocchia di Nova esistevano gli oratori della Beata Maria Vergine in Grugnotorto e di San Bernardo abate in Cassina Meda (Visita Verri, Pieve di Desio).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Antonino possedeva fondi per 6.13 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 850 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Sant’Antonino assommava a lire 896.12.6; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1900, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Desio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 341.40, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale e una cappellania. Entro i confini della parrocchia di Sant’Antonino martire esistevano la chiesa sussidiaria dell’Immacolata di Lourdes in Grugnotorto; gli oratori dei Santi Luigi e Gaetano, oratorio maschile festivo; San Bernardo alla Cascina Meda, di patronato privato Andrea Lissoni; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 3000 (Visita Ferrari, I, Pieve di Desio).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Antonino martire di Nova Milanese è sempre stata compresa nella pieve di Desio e nel vicariato foraneo di Desio, nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Desio nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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