parrocchia di San Giuseppe 1781 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La sua fondazione risale al 1781 (Palestra 1984); la nuova parrocchia venne ad appartenere alla pieve e vicariato foraneo di Desio nella regione IV della diocesi.
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giuseppe possedeva fondi per 344.7 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 3474 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Giuseppe assommava a lire 976.6, quella della coadiutoria di Sant’Ambrogio a 448.19.6 e della coadiutoria di San Vittore a 327.5; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (parrocchia e coadiutorie) (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Con decreto 18 settembre 1841 dell’arcivescovo Carlo Gaetano Gaysruck la parrocchia di San Giuseppe di Seregno fu sottratta alla pieve di Desio ed elevata alla dignità di prepositura e vicariato foraneo in luogo (DCA, Seregno). Con l’erezione in vicaria curata del territorio di Cassina Savina, separato dalla prepositurale di Seregno, decretata il 22 febbraio 1889, venne estesa la giurisdizione vicariale di Seregno.
Nel 1896, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Seregno, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1177, con l’esclusione dsi quattro benefici coadiutorali. Entro i confini della parrocchia di chiesa prepositurale di San Giuseppe sposo di Maria esistevano gli oratori dei Santi Rocco e Sebastiano; Santi martiri Vitale e Valeria; San Gregorio Magno al Lazzaretto; San Carlo Borromeo alla Cassina Arienti; Maria Santissima Addolorata alla Cassina Ceredo; San Bernardino alla Cassina Meredo; Santissimo Redentore alla Cassina San Salvatore; Maria Nascente ai Vignoli; San Carlo Borromeo, ad uso della confraternita; San Luigi Gonzaga, oratorio maschile privato, presso il collegio convitto Vanzo; Immacolata, oratorio femminile; San Francesco d’Assisi, oratorio privato nell’ospedale del paese; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 11000. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco e due coadiutori curati, due coadiutori d’ufficio, tre coadiutori sussidiari (Visita Ferrari, I, Pieve di Seregno).
Con decreto 18 settembre 1841 dell’arcivescovo Carlo Gaetano Gaysruck la parrocchia di San Giuseppe di Seregno fu sottratta alla pieve di Desio ed elevata alla dignità di prepositura e vicariato foraneo in luogo (DCA, Seregno). Con l’erezione in vicaria curata del territorio di Cassina Savina, separato dalla prepositurale di Seregno, decretata il 22 febbraio 1889, venne estesa la giurisdizione vicariale di Seregno. Nel 1925 la chiesa prepositurale di San Giuseppe fu elevata alla dignità di collegiata con un proprio capitolo canonicale (DCA, Seregno).
Dal 1841 la parrocchia di San Giuseppe di Seregno figura sede vicariale nella regione forense IV, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Seregno nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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