parrocchia di Santo Stefano protomartire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Santo Stefano risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Seveso fin dal XIII secolo (Liber notitiae). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Seveso anche quella di Santo Stefano di Cesano (Liber seminarii 1564). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Cesano Maderno, a cui era preposto il vicario foraneo di Seveso, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Seveso, inserita nella regione IV della diocesi.
Nel 1762, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Seveso, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire, si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, presente già dall’epoca di San Carlo, alla quale fu aggregato il sodalizio del Nome della Beata Maria Vergine, con istrumento della cancelleria arcivescovile 21 settembre 1703. Il numero dei parrocchiani era di 1626 di cui 1169 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Cesano esistevano gli oratori dei Santi Angeli custodi e Sant’Antonio da Padova; Transito della Beata Maria Vergine, di giuspatronato del conte Benedetto Aresio; San Biagio; Santa Maria alla Frasca in Binzago; Sant’Eurosia alla Cassina Gaeta; San Carlo al Lazzaretto (Visita Pozzobonelli, Pieve di Seveso).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Santo Stefano possedeva fondi per 394 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1565 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Stefano assommava a lire 1445.0.11; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1901, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Seveso, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 2299.65, con l’esclusione di un beneficio coadiutorale e due cappellanie. Entro i confini della parrocchia di Santo Stefano protomartire esistevano gli oratori di Maria Vergine Addolorata al Fopponino; Sant’Antonio da Padova, di patronato privato, presso il palazzo della casa Borromeo contessa Elisabetta; Transito di Maria Vergine, di patronato privato, presso la casa del conte Giberto Borromeo; Santa Maria Vergine Addolorata in Borghetto; Santa Maria alla Frasca in Binzago, sotto il titolo di Santa Maria Nascente; Sant’Eurosia vergine e martire alla Cassina Gaeta, di patronato della casa Borromeo conte Giberto; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 5000 (Visita Ferrari, I, Pieve di Seveso).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di Santo Stefano protomartire di Cesano Maderno è sempre stata compresa nella pieve di Seveso e nel vicariato foraneo di Seveso, nella regione IV, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Seveso nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8117151/