parrocchia di Sant'Eustorgio sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di Sant’Eustorgio risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Vimercate fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Arcore è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Vimercate (Notitia cleri 1398). Secondo lo Status ecclesiae mediolanensis, nel XV secolo, in Arcore, compresa tra le trentaquattro “ecclesiae parrochiales et capelle” della pieve di Vimercate, c’erano anche un “monasterium dominarum”, il monastero di San Martino e il monastero di Sant’Apollinare, dei quali rimaneva traccia, nei secoli successivi, nelle omonime cascine (Status ecclesiae mediolanensis). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le altre rettorie della pieve di Vimercate anche quella di Arcore (Liber seminarii 1564).
Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Arcore, a cui era preposto il vicario foraneo di Vimercate, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Vimercate, inserita nella regione VI della diocesi.
Nel 1756, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Vimercate, nella chiesa parrocchiale di Sant’Eustorgio, si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, canonicamente eretta da San Carlo il 18 aprile 1581, come risulta dalla visita dell’arcivescovo Federico Visconti del 1686, alla quale fu unito il sodalizio del Santissimo Rosario. Il numero dei parrocchiani era di 1495 di cui 1150 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Arcore esistevano gli oratori dell’Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine, di giuspatronato di Giovanni Antonio Vismara, della sua famiglia e dei canonici ordinari della penitenzieria maggiore della chiesa metropolitana di Milano; Natività della Beata Maria Vergine in Bernate; Sant’Eurosia alla Cazzola; Sant’Apollinare vescovo e martire; San Martino vescovo e martire (Visita Pozzobonelli, Pieve di Vimercate).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Eustorgio possedeva fondi per 121.6 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1182 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Sant’Eustorgio assommava a lire 717.6.9; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1899, all’epoca della prima visita patorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Vimercate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 794. Entro i confini della parrocchia di Sant’Eustorgio esistevano gli oratori della Beata Vergine Addolorata, ad uso dei confratelli; Beata Vergine Immacolata; Beata Vergine Addolorata, di patronato d’Adda; San Martino alla Cassina San Martino, di casa Casati; San Vincenzo martire alla Cascina Bianca, di casa Buttafava; Santa Margherita vergine e martire alla Cascina del Bruno; Sant’Apollinare martire, alla casa Apollinare; Beata Vergine della Natività in Bernate, di casa Pasta; un oratorio privato di casa Ravizza; San Giuseppe alla Cascina Cà, in costruzione; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 4400 (Visita Ferrari, I, Pieve di Vimercate I).
Tra XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Eustorgio di Arcore è sempre stata compresa nella pieve di Vimercate e nel vicariato foraneo di Vimercate, nella regione VI, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971, RDMi 1971; Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Vimercate nella zona pastorale V di Monza.
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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