parrocchia di Sant'Ambrogio sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La “capella” di Sant’Ambrogio di Merate è citata nel 1398 tra quelle del plebato di Brivio (Notitia cleri 1398). Elencata già alla metà del XV secolo tra le parrocchie della diocesi di Milano (Indice 1454), dal XVI al XVII secolo la parrocchia di Merate, a cui era preposto il vicario foraneo di Brivio, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Brivio, inserita nella regione V della diocesi.
Nel corso del XVII secolo furono investiti della dignità di vicario foraneo in luogo diversi parroci di Merate; Merate divenne stabilmente sede di vicariato foraneo in luogo, incluso nella regione V della diocesi, a partire dal 1812 e, con determinazione 7 marzo 1854 dell’arcivescovo Bartolomeo Carlo Romilli, la prepositura di Merate venne elevata al grado di plebana, accordando nel contempo al prevosto parroco la qualifica di vicario foraneo sulle parrocchie di Osnago; Cernusco Lombardone; Montevecchia, distaccate dalla pieve di Missaglia, e di quelle di Pagnano; Novate, distaccate dalla pieve di Brivio (determinazione 7 marzo 1854) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Merate).
Nel 1754, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Brivio, nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio, si avevano la confraternita, senza abito, del Santissimo Sacramento; la confraternita del Santissimo Rosario; la confraternita della Santissima Croce. Il numero dei parrocchiani era di 1144 di cui 690 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Merate esistevano gli oratori di San Bartolomeo, chiesa legata ai padri Somaschi; San Dionigi; Santa Marta; San Gregorio; Sant’Antonio abate; San Francesco da Paola in Brugarolo (Visita Pozzobonelli, Pieve di Brivio).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di Sant’Ambrogio possedeva fondi per 203.21 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 1339 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di Sant’Ambrogio assommava a lire 1666.14.9; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Nel 1897, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Merate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1752.84. Entro i confini della parrocchia prepositurale di Sant’Ambrogio esistevano la chiesa sussidiaria di San Bartolomeo; gli oratori di Santa Marta; San Gregorio; Sant’Antonio abate in Vedù; Sant’Alessandro al Subaglio, oratorio privato della famiglia Sala; San Francesco da Paola al Brugarolo; un oratorio privato presso la famiglia Prinetti; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 3020. Nello stato del clero erano elencati il preposto parroco e tre coadiutori (Visita Ferrari, I, Pieve di Merate).
Nel XIX e XX secolo la parrocchia di Sant’Ambrogio di Merate figura sempre sede vicariale nella regione forense V, fino ai decreti arcivescovili che hanno rivisto la struttura territoriale della diocesi (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), in seguito ai quali è stata attribuita al decanato di Missaglia nella zona pastorale III di Lecco e, con decreto 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo, assegnata al nuovo decanato di Merate (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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