parrocchia di San Giovanni decollato sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Milano. La chiesa di San Giovanni Battista risulta elencata tra le dipendenze della pieve di Missaglia fin dal XIII secolo (Liber notitiae). La “capella” di Montevecchia è ancora citata nel 1398 tra quelle del plebato di Missaglia (Notitia cleri 1398). Nel Liber seminarii mediolanensis del 1564 figura tra le rettorie della pieve di Missaglia anche quella di San Giovanni di Montevecchia (Liber seminarii 1564). Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Montevecchia, a cui era preposto il vicario foraneo di Missaglia, è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano nella pieve di Missaglia, inserita nella regione V della diocesi.
Nel 1757, durante la visita dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Missaglia, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni decollato, si avevano la confraternita della Dottrina Cristiana e la confraternita di Santa Maria del Carmelo, eretta canonicamente. Il numero dei parrocchiani era di 555 di cui 375 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Montevecchia esistevano gli oratori di San Giuseppe in Ostitia, di giuspatronato dei monaci di Sant’Apollinaire; San Mauro abate in Passone; San Francesco d’Assisi al Palazzetto; Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria in Colombaro; Immacolata Concezione in Valfredda di Rovagnate, di giuspatronato del nobile Giuseppe Maderno; San Bernardo in cima al Montevecchia (Visita Pozzobonelli, Pieve di Missaglia).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Giovanni possedeva fondi per 140.22 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 580 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nella coeva tabella delle parrocchie della città e diocesi di Milano, la rendita netta della parrocchia di San Giovanni assommava a lire 1244.5; la nomina del titolare del beneficio spettava all’ordinario (Tabella parrocchie diocesi di Milano, 1781).
Con determinazione 7 marzo 1854 dell’arcivescovo Bartolomeo Carlo Romilli la parrocchia di Montevecchia fu assegnata alla pieve e vicariato foraneo di Merate (determinazione 7 marzo 1854) (Fondo Avvocatura della Curia arcivescovile di Milano, Merate).
Nel 1897, all’epoca della prima visita pastorale dell'arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Merate, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 663.94, con l’esclusione di due benefici coadiutorali. Entro i confini della parrocchia di San Giovanni Battista decollato esistevano gli oratori privati di San Mauro abate al Passone, di proprietà Ravizza; San Francesco d’Assisi al Palazzetto, di proprietà Balsamo; San Giuseppe all’Ostizza, di proprietà Beretta; Beata Vergine Immacolata in Valfredda, di proprietà Sala; Sant’Anna, di proprietà del conte Albertoni; la chiesa sussidiaria di San Bernardo abate; si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento. Il numero dei parrocchiani era di 1183 (Visita Ferrari, I, Pieve di Merate).
Dal 1854 la parrocchia di San Giovanni decollato di Montevecchia è stata compresa nella pieve e nel vicariato foraneo di Merate, nella regione V, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra 1971 e 1972 (decreto 11 marzo 1971) (RDMi 1971) (Sinodo Colombo 1972, cost. 326), quando è stata attribuita al decanato di Missaglia nella zona pastorale III di Lecco e, con decreto 2 maggio 1974 dell’arcivescovo Giovanni Colombo, assegnata al nuovo decanato di Merate (decreto 2 maggio 1974) (RDMi 1974).
ultima modifica: 04/01/2007
[ Marina Regina ]
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