comune di Lomello sec. XIV - 1707
A Lomello “Maximum antiquumque castrum” fecero capo i primitivi Levi, dell’insediamento si fa cenno in tutti gli itinerari romani come mansio. “De Italia in Gallias a Mediolano Arelate per Laumellum XXII” miglia romane lo separano da Pavia” (Strada 1940).
Lomello fu capitale della Lomellina fino all’invasione celtica di re Belloveso del VI secolo a. C., da qui in poi gli subentrerà la capitale gallica Cottiae.
Nel II secolo d. C. Lomello, annoverato ancora tra le città dei liguri dell’Alta Italia, inizia il suo avviamento a municipio. Il borgo, sia per la posizione vicino al fiume che per l’importante via consolare che l’attraversa diventerà vicus preminente e città fortificata, riaffermandosi nuovamente come capitale della Lomellina sempre, però, dipendente da Pavia.
Borgo importante per i romani, lo divenne ancora di più sotto il dominio longobardo che lo scelsero come luogo di villeggiatura.
Qui vi risiedeva il “graf” o conte, ed era Lomello capoluogo del “gau”, contado (Bodo 1975).
La sconfitta di re Desiderio nel 774, ultimo re Longobardo, da parte di Carlo Magno, segna per Lomello un nuovo periodo storico, ancora più glorioso, quello dei conti Palatini.
Carlo Magno distrusse i ducati e creò i comitati o contee all’interno e le marche ai confini che avevano giurisdizione su diverse contee. Il comitato o contea di Lomello fu creata nell’ 847 e farà parte della potentissima marca d’Ivrea, (divisa dal comitato di Novara, dal Sesia)
La suprema dignità dopo il re era quella di conte di palazzo reale, cioè giudice supremo per le cause in appello, ed è proprio questo conte che, andando a dimorare a Lomello, darà inizio alla stirpe dei conti Palatini fregiati della prima dignità del regno, si cita come capostipite tale Manfredo (Dragoni 1948).
In un diploma di Federico I del 1164, fra le terre concesse a Pavia, risulta citato anche Lomello. Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912).
Nel suddetto diploma di Federico I si confermano i conti palatini a Lomello, ma quando tali conti saranno vinti dai pavesi, i vari rami della famiglia formatisi si rifugiano in diversi feudi assumendo il predicato del singolo paese.
La località è citata nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come Lomellum nella contea Lumellina (Soriga 1913).
Matteo Visconti, in lotta con il conte Filippone Langosco, dopo il XIII secolo, manda a devastare Lomello, il prode Filippone cadrà prigioniero e così il figlio Riccardino e con loro si spegnerà il ramo diretto della famiglia.
In un manoscritto del 1383 si legge: “Potestaria Lomelli” (Bollea 1909).
Dopo un breve dominio del marchese di Monferrato, 1404, Lomello con la Lomellina passa sotto i Visconti facendo così parte del ducato di Milano (con l’avvento dei Visconti i conti Palatini saranno disfeudati; successivamente gli altri re e imperatori li riconfermeranno nei ruoli e con i loro privilegi).
Nel 1450 Francesco Sforza, duca di Milano, concede il feudo ai marchesi Crivelli.
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina “Lomellum”. (statuta stratarum).
Nella congregazione generale che si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità del pavese, compreso Lomello, che hanno diritto di voto (il comune non aveva partecipato alla precedente del 1566 svoltasi a Pieve del Cairo) (Porqueddu 1980).
Nel 1620 Lomello entra a far parte di una delegazione di 24 enti che delineano quelli che sono stati definiti “Statuti Lomellini” (Zucchi 1904).
Nel 1630 Lomello passa sotto la regia camera.
Il comune è incluso nell’elenco delle terre del principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]
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