comune di Cairo sec. XIV - 1707
Nel 1150 il vescovo di Tortona ha giurisdizione su chiese e beni del luogo di “Castrii Carii” (Beramo 1995).
In un diploma di Federico Idel 1164, fra le terre concesse a Pavia risulta citato anche Cairo.
Tale concessione verrà rinnovata da Enrico VI nel 1191, da Ottone I nel 1209 e da Federico II rispettivamente nel 1219, 1220 e 1230 (Malagugini 1912).
Negli statuti delle strade del 1383 si legge: “Potestaria Carii”, mentre in quelli del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Caiirium” (statuta stratarum).
Nel 1467 l’imperatore Federico III infeuda il Cairo ai nobili Isimbardi di Milano .
Nel 1566 il comune partecipa alla congregazione del principato di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo in cui vengono definiti e distribuiti gli organi del potere esecutivo (Porqueddu 1980).
Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già precedentemente riunitesi, compreso Cairo, che hanno diritto di voto (Porqueddu 1980).
Cairo con i Nobili era incluso nell’elenco delle terre del Principato di Pavia, censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone, come appartenente alla Lomellina (Opizzone 1644).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]
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