comune di Palestro sec. XIV - 1743
Dopo l’epoca Longobarda e quella Carolingia, verso l’anno Mille, al sorgere dei comitati, Palestro fa parte di quello di Robbio, nella marca d’Ivrea. In questo periodo, 999, risulta barone del contado certo Ugone, al quale poi, per aver parteggiato per il re Arduino d’Ivrea, furono confiscati tutti i beni. Il contado, allora, dipendeva da Vercelli (Bergamo 1995).
Enrico II, con diploma del 1014 nel confermare parecchie terre ad un monastero, ne indica una in Palestro che fu di Ottone Besate. Questo casato manterrà i suoi beni in luogo sino dopo la metà del XII secolo.
Federico I, imperatore, nel 1078 investiva di questo feudo, Aicardo di Robbio dei conti palatini e nel 1202 lo stesso pose il castello di Robbio sotto la salvaguardia dei vercellesi e sottomise alla milizia della città gli uomini del contado.
Il podestà di Milano condanna il comune di Pavia, nel 1205 a restituire Robbio e Palestro, in questi anni viene creato il contado di Robbio e Palestro ne farà parte, insieme a Vinzaglio, Confienza, Langosco, Castronuovo (Castelnovetto), Meleto (scomparso), Turingia (La Torre), Rivabrollum (Rivoltella), Casalellio (Casalino), Ravasino e Albano.
Nel 1215 Aicardo conferma a Vercelli i suoi feudi e fra questi Palestro.
Ma nonostante il contado di Robbio fosse stato dichiarato di spettanza del comune di Pavia da Matteo Visconti nel 1302, Palestro rimase soggetto a Vercelli di cui godeva la protezione.
Nel 1321 il signore del luogo è un certo Martino che aveva dato la sua unica figlia a Leonardo Visconti, figlio naturale dell’arcivescovo Giovanni Visconti. Succeduta tale famiglia nel ducato milanese, nel 1335 viene concesso ai signori di Palestro l’immunità di ogni onere.
Successivamente l’imperatore Carlo IV (1355) conferma il feudo al pavese Milano Beccaria.
Nel 1400 risultano ancora infeudati i Beccaria, nonostante una breve pausa nella quale il castello era caduto in mano ai Langosco.
Nel 1427 Filippo Maria Visconti fa donazione ad Amedeo di Savoia anche di queste terre.
Durante il breve periodo della repubblica Ambrosiana, Palestro fu occupata dalle truppe piemontesi, e così che Ludovico Savoia, il 6 agosto del 1437 investe di tale signoria Vitaliano Borromeo (ASTo, Inventario Vigevano)
Negli Statuta Stratarum di Pavia del 1452 si legge nella Squadra di Lumelina, “Palestro” (Statuta stratarum).
Nel 1532 Palestro fa parte del contado di Vigevano (il Vigevanasco), ecclesiasticamente, però, ricade ancora sotto Vercelli.
Nell’elenco dei comuni per i pagamenti dei dazi, datato 3 novembre 1547, appare Palestro. (ASTo, Carte Vigevano).
Portano la data del 23 dicembre 1580 ordini e provvisioni per la terra di Palestro (Fontana 1907)
Il 30 giugno 1609 viene convocato il consiglio ordinario dei dodici della terra di Palestro per eleggere il signor Antonio Ghellero e Defendente Cagnolo come rappresentanti della comunità alla congregazione generale che si terrà a Cilavegna (ASTo, Carte Vigevano).
Nel XVII secolo l’occupazione spagnola e francese mise a ferro e fuoco il borgo.
È del 1639, 10 ottobre, il documento nel quale si avvisa che le terre di Gambolò, Gravellona, Cillavegna, Cassolnovo, Cassolvecchio, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza, Palestro e Vinzaglio cessano di far parte del territorio Novarese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diventando così, terre appartenenti al Contado di Vigevano (ASTo, Carte Vigevano n° 28)
Il 18 giugno 1644 si censiscono le persone abili alle armi dai 18 ai 50 anni delle terre iscritte nel contado, per cui anche quelle di Palestro (ASTo, Carte Vigevano)
Nel 1646 è riportata una contestazione tra il contado e il podestà di Palestro (ASTo, Inventario Contado Vigevano)
Il 5 ottobre 1677 il Signor sindaco generale Renolio avvisa le terre di Gambolò, Robbio, Palestro, Cilavegna di ritrovarsi nella congregazione per nominare tre soggetti per l’elezione di uno dei tre (per il triennio 1678-’80) al governo di questo contado (ASTo, Parte seconda Vigevano)
Da un resoconto del 28 maggio 1688 del sindaco generale del contado Renolio, si rilevano i luoghi del contado e i loro feudatari. Per Palestro il conte Carlo Borromeo (ASTo, Parte seconda Vigevano)
Nel 1700 signori del luogo sono i Borromeo (Bergamo 1995).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]
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