consiglio 1708 - 1797
Il consiglio di Lomello è composto da 12 soggetti, 4 dei quali saranno consoli e la loro elezione avverrà secondo le seguenti modalità: si costruirà una bussola nella quale si porranno i nomi dei capi di casa di Lomello e da lì si estrarranno i dodici.
I primi due estratti faranno da consoli per i primi sei mesi e gli ultimi due per i successivi sei mesi.
Le estrazioni si fanno ogni 31 dicembre nella sala del consiglio con il podestà (o luogotenente) e il cancelliere.
I capi di casa da imbussolare devono essere maggiori di 25 anni, non devono essere inquisiti per delitti che implichino pene corporali, né condannati a pene di sangue (a meno che non siano stati liberati), né devono avere debiti con la comunità (a meno che non sia stato saldato).
Per il 1709 dai 12 si estrarranno a sorte 6 che resteranno esclusi dall’amministrazione. Quindi altri 6 verranno estratti dalla bussola e con i nove precedentemente estratti formeranno il nuovo consiglio.
I due più anziani consiglieri dei vecchi 6 saranno consoli e i primi 2 estratti dei nuovi 6 saranno consoli nel semestre successivo. Le cariche sono a rotazione.
Non si può fare il sindaco per più di un anno e il consigliere per più di due anni.
Chi ha già esercitato il proprio mandato viene re-imbussolato ma può essere rieletto dopo due anni dal precedente esercizio (il nome viene ributtato nella bussola).
Consoli e consiglieri estratti giurano fedeltà nelle mani del podestà (o luogotenente).
I consoli e i consiglieri eletti procurano alla comunità un esattore per mezzo di un appalto. L’esattore deve fornire idonea reputazione.
Se non si trova così lo sceglie il sindaco secondo chi lui ritenga sia più idoneo per riscuotere le tasse e ne stabilisce il salario. L’esattore deve rendere conto al consiglio.
Tutto il denaro della comunità viene pagato all’esattore che deve segnarlo sui “quinternetti” nella colonna di ogni contribuente e deve rilasciare la quietanza.
L’esattore non può fare pagamenti senza mandati che li giustificano, sottoscritti dal podestà (o luogotenente), dai due consoli e dal cancelliere. In caso di somme rilevanti ci vuole l’ordine del consiglio stesso.
L’esattore, al termine del suo incarico, deve dare conto dell’esatto e del pagato (ordinatamente) e i conti saranno ricevuti da quattro deputati del consiglio con intervento del cancelliere e sono da rivedersi davanti all’intero consiglio.
Anche i conti chiusi possono essere chiesti in visione al cancelliere (Duboin 1827-1854).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9000780/