consiglio 1708 - 1797

(Il regolamento è stato dato perchè al consiglio partecipano solo i poveracci e mai i convocati).
Si stabilisce che: devono essere imbussolati i soggetti che possiedono almeno un soldo di registro che siano sudditi di S.M., liberi, non indagati, specie se per i delitti.
Dalla bussola si estraggono al primo anno 8 soggetti e fra questi a sorte 2 sindaci dei quali uno, almeno, sia letterato e dei migliori registranti.
Alla fine dell’anno fra questi 8 si sceglieranno 2 soggetti particolarmente bene informati della cosa pubblica perchè restino nel consiglio l’anno successivo per cui a partire dal secondo anno, dalla bussola si estrarranno solo 6 uomini.
Se uno dei 2 che resta è già stato Sindaco non può riottenere l’incarico.
Se si estraggono tutti illetterati si rimettono dentro gli ultimi 3 e se ne estraggono altri 3, se è parente nei gradi proibiti si ributta dentro e si estrae un sostituto e così via per gli altri impossibilitati a meno che non acconsentano all’elezione.
I debitori della comunità sono rimessi nella bussola e possono venire eletto solo dopo che hanno saldato il debito. Idem i garanti dell’Esattore.
Il numero degli 8 Consiglieri può essere variato solo col permesso dell’Intendente.
Possono rifiutare l’elezione solo quelli che godono di privilegi per gli altri pena di 2 scudi d’oro la prima volta e costrizione poi (a meno che non abbiano legittime cause).
Gli estratti prestano giuramento nelle mani del giudice e tutto è registrato dal segretario nel libro dei convocati del consiglio.
Per fare l’estrazioni si convoca il consiglio generale.
Possono intervenire solo i capi di casa registranti e i figli di famiglia che facciano capo di casa a parte, vietati ai minori di 20 anni e ai nullatenenti.
Il consiglio ordinario amministra il “pubblico” ordinario, ma nel caso di alienazioni o altre cose gravi va convocato il consiglio generale.
I Sindaci convocano il consiglio e i consoli sono obbligati ad intervenire sotto pena di 2 scudi d’oro per la prima volta, 4 per la seconda e via crescendo (senza legittima causa spiegata al podestà immediatamente. Dopo tre assenze ingiustificate è tolta l’esenzione fiscale personale di quell’anno).
Sindaci e consoli godono dell’esenzione del carico personale per la loro testa, ai 2 sindaci si danno anche 6 scudi.
È vietato radunare il consiglio di notte, obbligo dell’uso della campana, delle citazioni verbali del messo, del permesso del giudice (o luogotenente), sotto pena di 10 scudi d’oro.
Sono ammesse in consiglio solo persone soggette alla giurisdizione laicale. Gli ecclesiastici possono partecipare al consiglio se hanno interessi loro con il permesso del giudice e avvisando il consiglio, fatte le loro ragioni devono abbandonare il consiglio.
Nel consiglio i sindaci fanno le proposte e i consoli esprimono la loro opinione uno per volta senza interrompersi o altercare sotto pena di 1 scudo o più se recidivo.
Non si può abbandonare il consiglio prima del suo termine (presa la decisione, verbalizzata dal segretario, firmata dal podestà e letta al consiglio stesso).
Vietato ai sindaci e consoli fare vacazioni senza il consenso scritto del consiglio.
Sindaci e consoli non possono spedire mandati che non siano stati “visati” dal consiglio (2 sindaci e cancelliere) (Duboin 1827-1854).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Gloria Ferrario, Cooperativa Arché - Pavia ]