comune di Casteggio sec. XIV - 1743
Del toponimo si trova memoria al 222 a.c., citato come Clastidium da Tito Livio e Polibio, Plutarco ne parla nella vita di Marcello, Cornelio Nipote lo cita nella vita di Annibale e Strabone parlando dell’antica strada Romera che passava per Clastidium. Appartenente all’agro piacentino Federico I con diploma dell’8 agosto 1164 lo concesse alla città di Pavia (diploma Federico I).
Clastigium è compreso nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Fu fortificato nel 1260 dai Visconti per premunirlo dagli assalti del Marchese del Monferrato e nel 1402 fu costituito feudo a favore del conte Cesare Martinengo (Goggi 1973).
Clastigium è inserito nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Come Clastigio compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario, tra i dichiaranti è il servitore della comunità. Sono elencati come facenti parte della giurisdizione di Casteggio le terre di Sgarbina, Colombara de Beccaria, “Fragia Rossa” Tronco Negro, Pegazzera, Castello del Lupo, Mairano con Ripetta e Crotisi (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Casteggio era tra le ventiquattro comunità vocali elette nella congregazione del principato di Pavia costituita nel 1596 ed aveva un proprio rappresentante.
L’amministrazione della comunità era demandata ad un consiglio eletto dal consiglio generale dei capi di casa su istanza del podestà feudale; il consiglio nominava al proprio interno i sindaci e i consoli. Avevano obbligo di risiedere nel comune il podestà, il quale svolgeva anche funzioni di pretore nelle cause di prima istanza, il cancelliere, l’attuario criminale e il capitano delle biade (Giulietti 1905).
Casteggio nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
ultima modifica: 30/11/2006
[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]
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