comune di Montebello sec. XIV - 1743
Prime informazioni circa il toponimo si hanno da un atto del 1094 con cui il nobile cavaliere Uberto donò all’ordine Benedettino la chiesa dei Santi Gervasio e Protrasio situata nel castello di Montebello, col patto che essi offrissero il monastero a San Pietro, cioè si mettessero sotto la protezione del Papa (Giulietti 1903). Nel 1192 il vescovo Aldo di Piacenza fece al monastero notevoli donazioni confermate dai pontefici Eugenio III ed Adriano IV. Nel sec. XVI succedettero ai Benedettini i monaci Gerolamini i quali gestirono il monastero fino alla soppressione del 1782 ad opera del regno di Sardegna.
Nel 1256 fra’ Rubaldo Del Conte fondò l’Ospedale di Santa Caterina conferendone l’amministrazione al Collegio dei Notai di Pavia. In diversi documenti dal 1259 al 1273 i Del Conte sono nominati come signori di Montebello e risultano creditori verso il comune di Voghera (Tallone).
L’Imperatore Federico I assegnò Montebello con diploma dell’8 agosto 1164 alla città di Pavia (diploma Federico I).
Montebellum è citato nell’elenco delle terre del contado di Pavia del 1250 come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Nel 1322 risultavano proprietari della rocca di Montebello i Langosco (Vidari).
Nell’atto di apprensione rilasciato dalla camera ducale di Milano il 9 agosto 1535 appartenevano al feudo di Montebello le località di Verretto, Borgo Priolo, Barisonzo, Ca de Guerci, Cantalupo, Castelletto, Donelasco, Golferenzo, Montecalvo, Regalia, Retorbido, Torre del Monte, Volpara e Rocca de Giorgi (ASMi Comuni p.a. cart. 390). Nel 1542 veniva rinnovata l’investitura del feudo a Galeazzo Beccaria. Sul finire del secolo XVII, il feudo reincamerato fu rimesso in vendita e per dote nel 1638 passò a Felice Machado de Silva . In quel periodo la popolazione del feudo contava 563 focolari, di cui sessanta in Montebello, quaranta in Torre del Monte, trenta in Golferenzo, trenta in Volpara, quaranta in Donelasco, quattro in Borgo Priolo, otto in Barisonzo e trentadue in Castelletto (ASMi p.a. cart. 390). Nel 1650 il feudo fu scorporato con la vendita al marchese Gerolamo Dal Pozzo delle terre di Montecalvo, Volpara, Golferenzo, Soriasco, Torre del Monte, Ca de Guerci e Borgo Priolo. Nel 1682 il De Silva vendette le terre rimanenti, Montebello, Verretto, Cantalupo e Castelletto a Paolo Ambrogio Spinola. Il feudo fu incamerato dal re di Sardegna nel 1753.
Montebello compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario, tra i dichiaranti è il luogotenente dle podestà. Sono descritte come appartenenti alla giurisdizione di Montebello le terre di Ca Nova, Borra, Lazzareto, Zenestreto e Castello Felice (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Montebello nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
ultima modifica: 30/11/2006
[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]
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