comune di Rivanazzano sec. XIV - 1743
Il toponimo si trova menzionato per la prima volta con il nome di Vico Lardario in un istrumento del 1006 col quale Leoberto e sua moglie Raza longobardi donavano beni al monastero di San Marziano. In un altro istrumento del 1156 i fratelli Benzone e Cuniberto rinunciavano a favore del monastero di San Teodota di Pavia ad ogni pretesa sui beni posti in Ripa (Gabotto e Legè 1908).
Con diploma di Federico I in data 8 agosto 1164 viene inserito nella giurisdizione comitale di Pavia.
Al sinodo provinciale tenuto a Bergamo nel 1313, partecipa Pietro di Sarzano arciprete della pieve di Vico Lardario in qualità di sindaco e procuratore del Vescovo di Tortona e di tutto il capitolo della cattedrale . Nel 1334 apparteneva alla castellania di Nazzano (Gabotto e Legè 1908) e ne era signore il Vescovo di Tortona.
Nel sec. XIV Rivanazzano era podestaria comprendente i territori di Nazanum e Rippa e dipendente dalla podestaria di Voghera
Come Rippa Nazani è citato nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Passsato successivamente con Voghera ai Visconti, nel 1457 Francesco Sforza lo investe al Campofregoso. Nel 1459 passa al nipote Giovanni Battista al quale fu tolto da Lodovico il Moro il quale lo diede al suo segretario Luigi Terzaghi nel 1488. Carlo V lo assegnò nel 1540 a Pietro Camillo segretario imperiale. Nel 1609 fu di Alessandro Mezzabarba, dal 1712 al 1769 risulta dei Rovereto Mari di Genova (Guasco).
Rivanazzano compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario, tra i dichiaranti è il servitore del comune (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Riva di Nazzano nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
ultima modifica: 30/11/2006
[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]
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