comune di Santa Giuletta sec. XIV - 1743
Il toponimo si trova citato per la prima volta nel sec. X negli atti di San Bovo (Manfredi). Appartenente all’agro piacentino, nel 1164 Federico Barbarossa con diploma dell’8 agosto, assegnò la località a Pavia (Giulietti).
Nel 1174 Santa Giuletta era per gran parte possesso del monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia.
È inserita nell’elenco delle terre del contado pavese del 1250 con il nome di Santa Juleta come appartenente all’Oltrepò (Soriga 1913).
Sancta Juleta è inserita nel comparto delle strade degli “Statuta stratarum” del 1452 come appartenente all’Ultra Padum (Statuta stratarum).
Nel 1412 in data 31 agosto, Filippo Maria Visconti infeudava Santa Giuletta alla famiglia Beccaria con piena giurisdizione civile e penale (ASMi Feudi camerali, cart. 549) esentando gli abitanti da pagamento di dazi, gabelle ed ogni imposta. Il feudatario aveva diritto di nomina del podestà. Da una relazione presentata nel 1631 al senato di Milano dal podestà Baldassarre Bondenia, appartenevano alla giurisdizione del feudo di Santa Giuletta i territori di Monteceresino con sei fuochi, Villa con trentadue fuochi, , Manzo con dodici fuochi, il Castillo con venticinque fuochi ed altre cascine di uno o due fuochi per un totale di novantasette fuochi (ASMi Feudi camerali, cart. 549). Il feudo, così come il castello, era suddiviso in quattro parti appartenenti tutte alla famiglia Beccaria. Il podestà restava in carica diciotto mesi e veniva nominato alternativamente dai quattro Beccaria ed era stipendiato dalla comunità, a lui spettava l’elezione del fiscale e del notaio e cancelliere. La comunità eleggeva i consoli (ASMi Feudi camerali, cart. 549).
Come Sancta Juletta compare nell’elenco delle dichiarazioni del focatico del Principato di Pavia per l’anno 1537 come appartenente alla Congregazione rurale dell’Oltrepò e Siccomario (Focatico Oltrepò e Siccomario, 1537).
Santa Giuletta nel 1634 è inserito come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
Dalla visita pastorale del 1658 la popolazione risulta essere di circa 700 abitanti (Casalis 1973).
Nel 1694 Gerolamo Beccaria, ultimo discendete ed unico feudatario “refutò” il feudo che venne investito a Luigi Trotti e Pietro Isimbardi (ASMi Feudi camerali, cart. 549).
ultima modifica: 30/11/2006
[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/9001093/