comune di Oramala sec. XIII - 1743
La località, citata dal Capsoni nell’ Ager Laevorum col nome di Auramala, era compresa nel comitato di Bobbio. Il monastero di san Colombano in Bobbio vi possedeva una cella.
Nel 1029 il diacono Gerardo di stirpe longobarda vendette la rocca di Oramala ad Ugo conte di Tortona. Passò successivamente ad Opizzone Malaspina che nel 1056 risulta risiedere in Oramala; con lui ha inizio la proprietà della famiglia Malaspina, confermata nel 1164 da Federico I e successivamente da Federico II e da Carlo IV nel 1355.
In una cusa del 1207 si afferma che Oramala appartenesse per metà al Vescovo di Tortona e per metà ai Malaspina (Legè e Gabotto, Documenti Tortonesi). Nel 1194 Marcello ed Alberto Malaspina donavano alla chiesa di Tortona la loro parte della decima del pedaggio della città (Legè e Gabotto, Le carte dell’Archivio capitolare di Tortona). Da una controversia del 1207, risulta che metà della rocca e della corte di Oramala erano del Monastero di San Colombano di Bobbio. Il feudo rimase sempre ai Malaspina.
Oramala nel 1634 è inserita come appartenente all’Oltrepò, nell’elenco delle terre del principato di Pavia censite per fini fiscali da Ambrogio Opizzone (Opizzone 1634).
ultima modifica: 30/11/2006
[ Valeria Bevilacqua, Cooperativa Arché - Pavia ]
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