comune di Soncino sec. XIV - 1757

Il toponimo appare in una investitura del monastero di San Pietro in Ciel d’ Oro del 5 marzo 1201 in un elenco di coerenze nel nome di “Arditus de Sucino”. Costui viene citato nuovamente tra i testimoni di contratto dotale del 15 aprile 1206 e nel contratto dotale di Stefano, figlio di “Arditus” del 27 gennaio 1224 (Le carte del monastero di San Pietro in Ciel d’ Oro di Pavia Il fondo cittadella 1200 – 1250 ac. Ezio Barbieri, Carla Maria Cantù, Ettore Cau, Fontes, Pavia – Milano, 1988).
Nelle risposte ai Quarantacinque quesiti della giunta del censimento del 1751 (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3019) questa comunità della campagna soprana dichiara di fare a sé e di essere infeudata al signor Bellini di Milano che non riceve censi. La giustizia è amministrata dal podestà feudale che riceve un compenso per la visita delle strade; al podestà feudale, oltre che a quello di Pavia presta giuramento il console.
Il comune è retto dal console da due deputati e dai tre maggiori estimati che presiedono il consiglio generale, i due deputati eleggono i propri successori. Le scritture sono tenute da un cancelliere salariato, non ci sono procuratori in Milano e la popolazione ammonta a 224 anime.

ultima modifica: 01/12/2006

[ Elisa Bassi, Cooperativa Arché - Pavia ]