consiglio generale sec. XIV - 1756
Il consiglio generale presiede al governo di Pavia e del suo principato. Gli statuti del 1394, integrati da ordini successivi, contengono le norme che regolano l’attività della massima autorità pavese fino alla riforma del 1784. L’assemblea ha sede nell’aula magna del palazzo del Broletto e viene convocata una o più volte alla settimana dal pretore. Nominato dal governatore di Milano fra i senatori, il pretore resta in carica due anni con il compito di supervisione e controllo affinchè non sorgano controversie in consiglio.
L’assemblea è formata da due sindaci, due avvocati, il cancelliere, i consiglieri, i dodici della provvisione e da chiunque abbia qualche cosa da riferire.
I consiglieri hanno un numero variabile compreso tra i quaranta e i cinquanta e vengono scelti dalle famiglie decurionali pavesi che abbiano almeno cento lire d’estimo e che siano esenti da condanne o da debiti.
Le deliberazioni prese dopo ampia discussione vengono messe ai voti con il sistema del ballottaggio.
Il consiglio generale si rinnova di un terzo ogni anno e si raduna solitamente una o due volte alla settimana. L’assemblea ha potere decisionale su tutti gli affari della città e, a partire dal 1626 avrà anche il potere di concedere l’esazione dai carichi.
ultima modifica: 19/01/2005
[ Elisa Bassi, Cooperativa Arché - Pavia ]
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