Eugenio Napoleone, viceré d'Italia, sopra rapporto del ministro dell'interno, vieta a chiunque di tenere scuola privata per fanciulli senza una speciale approvazione della direzione generale d'istruzione pubblica, eccettuati i parroci, i coadiutori e i maestri pagati da un privato per l'istruzione della propria famiglia. Stabilisce che per poter tenere una scuola privata, i petenti devono rassegnare al prefetto del dipartimento le proprie istanze corredate da documenti che attestino la loro abilità; l'istanza deve pervenire alla direzione generale d'istruzione pubblica, che rilascia una patente a quei soggetti che giudicherà degni d'essere maestri d'una scuola privata.