Calcio di moschetto per truppe speciali mod. 1891
Fabbrica Nazionale Armi - Brescia
Descrizione
Categoria: armi e accessori
Materia e tecnica: acciaio / fusione; legno / sagomatura
Forma: mistilineo
Misure: lunghezza 29 cm; altezza 13 cm; spessore 6 cm
Cronologia: post 1891 - ante 1918
Autore: Fabbrica Nazionale Armi - Brescia, costruttore
Oggetto: Parte del calcio di un fucile modello 1891, il frammento si presenta spezzato nella zona di innesto con la cassa dell'arma. E' presente l'anello di fissaggio della cinghia per il trasporto a tracolla. E' ancora visibile sulla parte lignea la punzonatura con il numero di matricola.
Notizie storiche: Arma da fuoco italiana a ripetizione, rifornita da pacchetti capaci di sei cartucce infilati perpendicolarmente nel serbatoio centrale fisso e aperto, con alzo a quadrante. Essa fu adottata dall'esercito a partire dal 5 marzo 1892. Il modello è detto 91 dall'anno in cui fu indetto il concorso per la scelta di un fucile a ripetizione, era anche chiamato -solo all'estero"Carcano-Mannlicher" e "Parravicino-Mauser", denominazioni che riflettono la paternità dell'arma (Carcano ideò l'otturatore ispirandosi a quello di Mauser, Mannlicher inventò il serbatoio e il caricatore a pacchetto, Parravicino era presidente della Commissione) Il modello 91 è uno dei pochi fucili militari frutto della corsa al rinnovamento dell'armamento della fanteria di calibro 6,5 mm. Buona parte degli studi della commissione riguardarono proprio il modo di poter utilizzare una pallottola di così piccolo calibro, quando le altre nazioni erano nella maggioranza indirizzate verso gli 8 mm. La ragione consisteva nel fatto che ciò avrebbe permesso l'adozione di cartucce leggere che avrebbero consentito al soldato di portare con sè un maggiore munizionamento. Gli inconvenienti (logoramento della canna vicino alla camera di scoppio e sfasciamento del proiettile) furono risolti con una rigatura di quattro righe volgenti a destra e usufruendo di proiettili di piombo rivestiti da una lega di rame e nichel. Il moschetto per truppe speciali deriva dal fucile modello 1891, dal quale si distingue sostanzialmente per le lunghezze minori della canna e della cassa lignea e per il manubrio dell'otturatore piegato. Nome dialettale: "skiop", l'arma è stata rinvenuta in Vallumbrina.
Collocazione
Valfurva (SO), Museo Vallivo Valfurva "Mario Testorelli"
Credits
Compilazione: Bonetti, Luca (2015)
Aggiornamento: Bonetti, Luca (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/militaria/schede/SO100-00107/
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