Fucile Vetterli-Vitali mod. 70/87

Vetterli Johann-Friedrich; Vitali Giuseppe; Arsenale di Brescia

Fucile Vetterli-Vitali mod. 70/87

Descrizione

Categoria: armi e accessori

Materia e tecnica: acciaio / fusione; legno / sagomatura; ottone / fusione

Misure: lunghezza 135 cm; altezza 13 cm; spessore 7 cm

Cronologia: post 1884

Autore: Vetterli Johann-Friedrich (1822-1882), progettista; Vitali Giuseppe (1845-1921), progettista; Arsenale di Brescia (1812-1945), costruttore

Ambito culturale: produzione bresciana

Oggetto: Fucile a canna lunga, originariamente calibro 10,35 × 47 mm R ricalibrata per munizionamento da 6,5 mm, reso inefficiente mediante immissione di piombo colato nella canna stessa. L'arma è costituita da una canna in acciaio fissata longitudinalmente su un fusto di legno che si prolunga posteriormente in una espansione (calcio), adatta a trovare appoggio sulla spalla del tiratore. Inferiormente al calcio e al centro del copricanna vi sono due passanti per l'aggancio di una cinghia di cuoio. Sulla canna sono presenti punzonature con le specifiche della fabbrica e dell'anno di produzione.

Notizie storiche: L'arma sostituì negli anni seguenti l'Unità d'Italia il fucile in dotazione al Regio Esercito "Carcano Mod. 67 ad ago". Il nuovo fucile prodotto negli arsenali italiani era improntato su quello svizzero denominato "Vetterli Mod. 1869", dal nome del suo ideatore Johann-Friedrich Vetterli. La versione italiana, monocolpo calibro 10,35 col nome di "Vetterli Mod. 1870" o "Vetterli italiano" venne messa in dotazione dal 1870 a tutti i reparti di fanteria. L'arma monocolpo si dimostrò carente rispetto alle mutate esigenze belliche dell'epoca, specialmente se confrontate alle dotazioni degli altri eserciti europei in quel periodo, si decise così negli anni seguenti di apportare opportune modifiche per trasformarla in arma a ripetizione manuale. Una prima soluzione, adottata dalla Regia Marina, si deve al capitano Giovanni Bertoldo che ideò la versione del fucile "Vetterli-Bertoldo Mod. 1870/82". Il Regio Esercito, su progetto del capitano Giuseppe Vitali, adottò cinque anni più tardi il "modello 1870/87", con sistema a ripetizione manuale realizzato grazie all'aggiunta al blocco di culatta di un serbatoio-caricatore a quattro colpi. Altre modifiche arrivarono successivamente con i "Vetterli-Vitali 1870/90 Ferracciù" e "Vetterli-Vitali 1870/87/16" fino all'adozione nell'ultimo decennio del secolo del celebre "Carcano mod.91". Nome dialettale: "skiop"

Collocazione

Valfurva (SO), Museo Vallivo Valfurva "Mario Testorelli"

Credits

Compilazione: Bonetti, Luca (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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