Elmetto metallico leggero mod. 1916

Adrian Louis Auguste

Elmetto metallico leggero mod. 1916

Descrizione

Categoria: armi e accessori

Materia e tecnica: ferro / laminatura, formatura, saldatura, verniciatura; cuoio / concia

Misure: altezza 16 cm; lunghezza 27.5 cm; larghezza 20.5 cm

Cronologia: post 1916 - ante 1918

Autore: Adrian Louis Auguste (1859-1933), progettista

Ambito culturale: produzione italiana

Oggetto: Elmetto a forma semisferica con visiera e coprinuca realizzati in un'unica lamina di acciaio formata a pressa, nella parte superiore della calotta è presente un foro di areazione oblungo protetto da un crestino fissato con alcuni punti di saldatura. Nella parte frontale del casco è ancora visibile traccia del fregio verniciato dell'Arma di appartenenza. All'interno sono ancora presenti gli occhielli per il fissaggio del soggolo e le graffe che fermavano l'imbottitura.

Notizie storiche: E' noto che al momento dell'entrata in guerra dell'Italia contro gli Imperi Centrali, il Regio Esercito non disponesse di un elmetto di ordinanza per le proprie truppe. I diversi reparti adottavano copricapi di varia foggia ma solo a scopo distintivo e di vestiario, non costituivano di certo una difesa da proiettili e schegge vaganti. Verso la fine del primo anno di conflitto vennero distribuiti alle truppe i primi elmetti a scopo protettivo, si trattava di caschi di produzione francese, i famosi "Adrian", dal nome dell'ingegnere nonché colonnello intendente generale Louis Auguste Adrian che li progettò. Le prime forniture di elmetti vennero distribuite in numero di sei per ogni compagnia, ed erano utilizzati dai combattenti impegnati in missioni particolarmente richiose. Questi primi esemplari entrati in servizio nel Regio Esercito presentavano ancora distintivi e insegne di quello francese (che venivano applicati innenstandoli in due piccoli fori frontali), nonché le tinte in uso oltralpe, col tempo si provvide, in parte, a ridipingerli con il colore grigio-verde d'ordinanza. A forniture successive non vennero applicati i distintivi e quindi i caschi erano anche privi dei forellini frontali. A partire dal 1916 l'elmetto "Adrian" modello 1915 cominciò ad essere prodotto anche in Italia, negli arsenali di Milano e Napoli, il manufatto era quasi identico a quello francese, ne differiva per l'assenza dei forellini frontali per il fissaggio dei distintivi, per la tinta, piccoli particolari della forma del crestino e per la tinta della cuffia interna di cuoio, al naturale anziché nera. Nel Regio Esercito i fregi dell'Arma o della Specialità di appartenenza erano dipinti sul fronte dell'elmo, tale usanza venne ufficializzata e regolamentata con Circolare n. 12.720 del 15 luglio 1916, vennero così adottate apposite mascherine identiche per dimensione e grafica per la realizzazione dei vari disegni. Nello stesso anno si cominciò a produrre una nuova variante del "modello 1915", si trattava dell'"elmetto metallico leggero mod. 1916", tipologia cui appartiene questo esemplare. La principale innovazione rispetto ai modelli precedenti appare evidente osservando la calotta, gli elementi costitutivi in lamina pre-formata esterni dell'elmo sono solo due: la calotta, in pezzo unico con la visiera e il coprinuca, e la crestina a protezione del foro di areazione, saldata e non più rivettata. Un'ulteriore variante riguarda il foro di areazione, ora con bordi ripiegati verso l'alto per evitare l'entrata di acqua. L'"Adrian" è sicuramente l'elmetto della prima guerra mondiale più famoso e può essere considerato come il prototipo degli elmetti di concezione moderna.

Collocazione

Valfurva (SO), Museo Vallivo Valfurva "Mario Testorelli"

Credits

Compilazione: Bonetti, Luca (2015)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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