Bomba a mano Excelsior Thèvenot tipo P/2 di 2° tipo
F. Thévenot
Descrizione
Categoria: armi e accessori
Materia e tecnica: ferro / fusione; legno / tornitura; stoffa
Cronologia: ca. 1915 - 1918
Autore: F. Thévenot, progettista
Ambito culturale: produzione italiana
Oggetto: La bomba da lancio è costituita da due parti principali, l'impugnatura e la capsula o testa esplodente esternamente verniciata di verde. Il manico a sezione tonda di legno tornito ha una lunghezza di circa 30 cm, nella parte inferiore ha una terminazione a pomello, mentre quella opposta si allarga svasandosi. Sotto la testa della bomba, attorno alll'impugnatura, è fissato un governale o paracadute di stoffa a forma tronco-conica, aperto in fondo nella parte larga, tale dispositivo era necessario per la corretta caduta dell'ordigno che, con il lancio a parabola, doveva impattare a terra verticalmente di testa. La capsula esplosiva ha forma cilindrica ed è realizzata in lamiera metallica, con un collarino più stretto nella parte inferiore dove va a innestarsi l'impugnatura, e la parte superiore bombata. Lateralmente è presente un gancio in filo di ferro mentre dalla sommità fuoriesce una piccola elica in lamierino munita di molla. Una camera esterna che avvolge il ripieno esplosivo (rimosso) alloggia un involucro una camicia di frammenti di tondino d'acciaio fermati da resina di colofonia che all'atto dell'esplosione proietta schegge nel raggio d'azione della bomba, il dispositivo detonante è posto nel cuore dell'ordigno in asse con elica, percussore e capsula fulminante. Una coppiglia di sicurezza con anello per l'estrazione, non più presente in questo esemplare, era inserita trasversalmente nell'alberino di percussione.
Notizie storiche: Il particolare nome con il quale questi ordigni erano chiamati dai soldati, "ballerina", deriva dal caratteristico governale di stoffa che avvolge l'impugnatura, molto somigliante a una lunga gonna femminile. Era questo uno dei tanti espedienti con cui si cercava di mitigare il quotidiano orrore della guerra viaggiando con la fantasia verso pensieri più piacevoli. Le bombe a mano Excelsior Thèvenot tipo P/2 erano prodotte in Francia, all'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale, infatti, questi armamenti venivano importati. Successivamente la produzione delle "ballerine" cominciò anche presso fabbriche in patria, come nello stabilimento di munizioni "Sutter & Thevenot" di Castellazzo presso Bollate, tristemente noto per l'esplosione devastante che il 7 giugno 1918 provocò una sessantina di vittime, quasi tutte donne addette alla produzione. Le operazioni di soccorso ai feriti e il recupero dei corpi furono la prima esperienza sul campo di un giovane volontario della Croce Rossa americana appena giunto in Italia che in seguito sarebbe diventato molto famoso: Ernest Hemingway.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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