Elmo da cavalleria

forniture militari italiane

Elmo da cavalleria

Descrizione

Categoria: equipaggiamento ed altri materiali

Materia e tecnica: ferro / tecnica mista; cuoio / sagomatura, conciatura; pelo di foca / conciatura; ottone / tecnica mista

Misure: larghezza 21 cm; altezza 33 cm; profondità 24.5 cm

Cronologia: post 1850 - ante 1861

Ambito culturale: forniture militari italiane

Oggetto: Elmo da truppa dei Dragoni dell'armata sarda. Il copricapo ispirato agli elmi antichi e detto perciò "alla Minerva" è costituito da un coppo semisferico in ferro ornato inferiormente da un "turbante" in pelo di foca. Superiormente vi è ua cresta che dava importanza al militare che lo indossava aumentandone l'altezza. Un soggolo a scaglie metalliche fissava l'elmo al volto proteggendo le guance da fendenti di sciabola. Alla base della cresta in posizione frontale vi è una "ghianda" con il monogramma reale riferito a Vittorio Emanuele II. Questo particolare attesta l'uso di tale copricapo in un periodo che va dal 1849 al 1861. L'elmo ornava il capo degli effettivi dei primi quattro reggimenti di cavalleria pesante detti appunto "Dragoni".

Notizie storiche: L'uniforme da campagna degli eserciti austriaco, francese e piemontese variava nel colore ma sostanzialmente era molto simile nella foggia. I fanti indossavano, indipendentemente dalla stagione, un cappotto in panno lungo fino al ginocchio (grigio per gli austriaci, blu per i francesi, grigio-azzurro per i piemontesi); il copricapo (shacot o chepì) di forma tronco-conica, che portava spesso una fodera protettiva in cerata nera, era ornato dagli emblemi nazionali (aquila bicipite austriaca, aquila imperiale francese e croce sabauda); i pantaloni di foggia estremamente semplificata erano completati dalle ghette (uose) che si sovrapponevano parzialmente alle calzature, quest'ultime ambidestre e modificate solo dall'uso del militare stesso. L'equipaggiamento costituito prevalentemente dallo zaino, dalla borraccia, dalla giberna e dalla daga con baionetta erano portati attraverso cinghie di sospensione in cuoio, dette genericamente "buffetteria" (derivante dal nome arcaico del cuoio = buffalo).

Collocazione

Desenzano del Garda (BS), Società Solferino e San Martino. Museo di San Martino della Battaglia

Credits

Compilazione: Bajocchi, Enzo (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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