Collezione Carla e Giulio Morone
Definizione: collezione
Tipologia: familiare
Istituto di conservazione: Musei Civici del Castello Visconteo, Pavia (PV)
Consistenza
La donazione Morone consta di 66 opere. La predilezione per il paesaggismo, il ritratto femminile e l'intimità familiare porta i coniugi pavesi Morone alla ricerca di maestri legati alla scuola francese, come Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis, di rappresentanti della belle époque o di divisionisti come Vittore Grubicy de Dragon, Pellizza da Volpedo, Carlo Fornara e Plinio Nomellini e della pittura scapigliata, Luigi Conconi, Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona.
Acquistano anche alcune pregevoli opera francesi: un nudo di spalle del cézanniano Charles Francois Guérin, un paesaggio di Charles Francois Daubigny e anche una grande tela di Jean Raymond Hippolite Lazèrges.
Entusiastico è l'incontro con Federico Zandomeneghi, per il quale i coniugi hanno una grande predilezione, acquistando ben 14 opere.
Nel corso degli anni i lombardi Morone vanno a costituire con grande passione una collezione di arte "settentrionale" (lombarda-piemontese-veneta) con dipinti di Leonardo Bazzaro, Cesare Tallone, Ambrogio Alciati, Pompeo Mariani, Alberto Pasini, Luigi Nono, Alessandro Milesi, Antonio Rizzi, Lorenzo Delleani. Gradevole e anche pavese con Ezechiele e Mario Acerbi, Erminio Rossi, Oreste Albertini, Giuseppe Amisani. Notevoli la "Falconiera" di Giovanni Segantini, la "Signora con binocolo" di Giuseppe De Nittis, "Lucilla, la Ninina" di Plinio Nomellini, eccezionale "Il saluto" dello scapigliato Luigi Conconi e tre ritrattini che Armando Spadini ha tracciato di suo figlio "Lillo".
Notizie storico critiche
Nel 2001 la Quadreria dell'Ottocento ha trovato ideale completamento con l'allestimento in primis in una sala al piano terreno, quindi nella torre sud-ovest, della Collezione Morone, prestigiosa raccolta di opere della seconda metà dell'Ottocento e dei primi Novecento, derivante dal generoso lascito alla città dei coniugi pavesi Giulio e Carla Morone, collezionisti illuminati. Carla Perotti Morone, con testamento del maggio 1999, lega ai Musei Civici la sua metà di un'eccezionale collezione raccolta nel corso degli anni con il marito (cui spetta l'usufrutto) con il vincolo che venga appositamente allestita una sala pubblica e edito un catalogo. Segue nel 2001 il donativo della restante metà da parte di Giulio Morone e l'inaugurazione in castello, con una mostra specifica, della "Collezione Carla e Giulio Morone" consistente in sessantasei opere tra dipinti, pastelli e disegni di soggetto vario.