Civiche Collezioni Liutarie
Definizione: collezione
Tipologia: documentazione del patrimonio culturale
Datazione: post 1890 - ante 2007
Istituto di conservazione: Museo del Violino, Cremona (CR)
Consistenza
Sorprendono la ricchezza e la varietà dei materiali che compongono le Civiche Collezioni Liutarie, custoditi e in buona parte esposti al Museo del Violino.
La collezione dei cimeli stradivariani è formata principalmente da due nuclei, la donazione Cerani del 1893 e la donazione Fiorini, più cospicua, del 1930. Purtroppo non esiste un inventario dettagliato di quest'ultima, ma solo un elenco sommario per categorie di materiali, redatto al momento dell'acquisizione. Nel 1956, quando la collezione fu trasferita dal Museo Civico alla Scuola di Liuteria, nell'inventario appositamente compilato le due donazioni non vengono distinte e ancora oggi è difficile dire quale sia la loro reale composizione. E' fuori dubbio, comunque, che i materiali provengano per la maggior parte dalla bottega di Stradivari. Vediamo, così, gli attrezzi per la lavorazione del legno e l'assemblaggio delle parti: morsetti, sgorbie, punteruoli, pinze, pialle, lime, graffietti, spessimetri, scalpelli. Si passa, poi, ai modelli e disegni in carta e cartoncino che servivano per la progettazione delle varie parti di uno strumento, come manici, ricci, ponticelli e tavole armoniche. Lungo è l'elenco delle forme in legno, usate per modellare lo strumento. Un aspetto che Stradivari curava molto, soprattutto negli strumenti più antichi, è quello dell'ornato: nella collezione sono presenti raffinati disegni per l'intaglio, la decorazione a pennello e a intarsio dei vari esemplari. In alcuni casi è possibile identificare i materiali usati per la costruzione di strumenti particolari. Così è per la forma G, usata per il violino "Cremonese", esposto in museo. Il corredo costituito, tra gli altri oggetti, da una forma e dal disegno della parte centrale della tavola armonica, servì per la realizzazione della viola tenore Medicea, ancora conservata a Firenze. Infine, accenniamo al disegno in carta forata usato per la decorazione a pennello delle fasce di un violoncello custodito al Palazzo Reale di Madrid. Da non dimenticare la serie degli archetti e le cassette di custodia per gli strumenti, di cui rimangono i modelli per le ferrature. Un ultimo accenno meritano due documenti: l'elenco delle spese sostenute da Stradivari per i funerali della prima moglie, da lui firmato in calce, e una lettera autografa scritta a un committente.
La raccolta degli strumenti di scuola classica cremonese si compone di nove opere dei più importanti liutai cittadini e copre quasi 200 anni di storia della liuteria cremonese. Lo strumento più antico è un violino del 1566, il "Carlo IX" di Andrea Amati, mentre il più recente è lo "Stauffer" del 1734, violino di Giuseppe Guarneri del Gesù. All'interno di questo arco cronologico si situano uno degli esemplari più antichi di Stradivari, il violino "Clisbee" del 1669, e uno dei più recenti, il "Vesuvius" del 1727. Fanno parte della raccolta anche i violini "Hammerle" di Nicolò Amati, il "Quarestani" di Giuseppe Guarneri e il "Cremonese" di Stradivari, una viola di Gerolamo Amati e il violoncello "Stauffer" di Stradivari.
La collezione di strumenti di liuteria moderna è composta da opere di liutai italiani attivi tra l'Ottocento e l'inizio del Novecento. I nuclei costitutivi sono due: gli strumenti donati a Cremona dalla Federazione Nazionale dell'Artigianato nel 1937 e gli esemplari vincitori del Concorso di Liuteria Contemporanea indetto nello stesso anno. Oltre a questi, meritano di essere citati due strumenti di Giuseppe Fiorini, il liutaio che nel 1930 donò a Cremona la sua collezione di cimeli stradivariani, e un violino copia dell"Hellier" di Stradivari, opera di Simone F. Sacconi, importante figura della recente storia della liuteria, non solo in qualità di liutaio, ma anche come studioso stradivariano. La varietà degli strumenti presenti nella collezione è notevole: non solo violini, ma anche viole, violoncelli, contrabbassi, chitarre e mandolini, dei quali il Museo del Violino offre una significativa selezione.
Notizie storico critiche
Le Civiche Collezioni Liutarie sono composte dalla collezione di cimeli stradivariani e dalla collezione degli strumenti ad arco.
E' Giovanni Battista Cerani, nel 1893, a inaugurare la costituzione della collezione dei cimeli stradivariani, donando al Museo Civico di Cremona alcuni reperti liutari provenienti dalla bottega di Stradivari. Più tardi, nel 1930, un liutaio bolognese, Giuseppe Fiorini, dona al Museo Civico la sua consistente collezione di reperti stradivariani, la cui storia risale a Paolo Stradivari, figlio del famoso maestro. Qualche tempo dopo la morte del padre, Paolo, che non aveva mai abbracciato la professione paterna, decide di vendere i materiali ancora presenti nell'ormai inattiva bottega. Nel 1774, inizia i suoi contatti con Ignazio Alessandro Cozio conte di Salabue, nobile piemontese grande collezionista di strumenti ad arco e materiale liutario, a cui Paolo offre l'acquisto degli attrezzi e degli utensili del padre. Nel 1840, alla morte del conte, una parte della collezione è venduta dalla figlia Matilde, mentre l'altra viene ereditata dal marchese Giuseppe Rolando della Valle. Da lui essa passa al figlio che la lascia alla moglie Paola. Quest'ultima, nel 1920, cede la collezione a Giuseppe Fiorini, che intende restituirla alla fruizione collettiva. Nel corso dei successivi dieci anni, però, egli non riesce a trovare una collocazione adeguata alla preziosa raccolta, anche perchè l'apertura di una scuola di liuteria, posta come condizione, è considerata troppo impegnativa e non viene appoggiata nemmeno dal Ministero dell'Istruzione. Infine, nel 1930, dopo lunghe trattative, la donazione viene accettata dal comune di Cremona, che nel 1938 aprirà una scuola di liuteria. I materiali vengono, dunque, esposti al Museo Civico, dove trovano la giusta, ma non definitiva, collocazione. Nel 1956, infatti, l'intera collezione di cimeli viene trasferita alla Scuola Internazionale di Liuteria, che era allora ospitata proprio in Palazzo dell'Arte. Da qui essa è nuovamente trasportata, nel 1976, nei locali di palazzo Affaitati, sede del Museo Civico, dove le vengono assegnate diverse collocazioni temporanee. E' del 2013 il definitivo trasferimento al Museo del Violino.
Per quanto riguarda la collezione degli strumenti ad arco, essa riunisce due raccolte le cui vicende sono sempre state tra loro indipendenti. La prima era nota un tempo come "Raccolta degli Archi di Palazzo Comunale" e comprende strumenti della scuola classica cremonese. La storia della sua lunga formazione inizia nel 1961, quando Alfredo Puerari, direttore del Museo Civico e presidente dell'E.P.T., promuove l'acquisto del primo violino, il "Cremonese" di Stradivari. Sempre a Puerari si deve l'acquisto nel 1966 del "Carlo IX" di Andrea Amati, cui segue nello stesso anno il rientro in città dell'"Hammerle" di Nicolò Amati. Nel 1980 il Centro di Musicologia "Walter Stauffer" acquista e affida in comodato al Comune un violino di Giuseppe Guarneri del Gesù: il sodalizio tra le due parti sarà ribadito nel 1996 per una viola di Gerolamo Amati e nel 2005 per il violoncello "Stauffer" di Stradivari. Intanto, nel 2001 il Comune di Cremona acquista un violino di Giuseppe Guarneri, il "Quarestani". Nel 2003 la raccolta si arricchisce, grazie a due donazioni, di due violini di Stradivari: il "Clisbee", donato dai coniugi Axelrod, e il "Vesuvius", lasciato in eredità dal violinista Remo Lauricella alla città di Cremona. La seconda raccolta è quella degli strumenti di liuteria moderna dell'ex Museo Stradivarian. Essa è formata principalmente da due nuclei, acquisiti entrambi nel 1937 in occasione delle celebrazioni stradivariane, che dovevano costituire il Museo di Liuteria Moderna, progetto abbandonato per lo scoppio della II Guerra Mondiale. Si tratta degli strumenti donati dalla Federazione Nazionale dell'Artigianato e degli strumenti vincitori del Concorso di Liuteria Contemporanea, svoltosi a Cremona nello stesso anno.