Collezione archeologica dei Civici Musei d'Arte e Storia di Brescia
Definizione: collezione
Tipologia: istituzionale
Istituto di conservazione: Civici Musei d'Arte e Storia, Brescia (BS)
Consistenza
La raccolta archeologica dei musei civici di Brescia, senza dubbio una delle più ricche e significative del nord Italia, documenta la storia della città e del suo territorio dall'età preistorica all'Alto Medioevo. I reperti di epoca preistorica e protostorica si riferiscono ai primi nuclei abitativi sparsi nel territorio e all'insediamento, nell'età del Ferro (I millennio a.C.), del primo nucleo attorno al quale si sarebbe sviluppata la città. Si tratta di strumenti di lavoro, frammenti di vasi fittili, elmi e falere, provenienti da recenti rinvenimenti nel territorio e da raccolte private donate al comune di Brescia negli ultimi decenni dell'Ottocento. Il processo di romanizzazione del territorio è documentato da una notevole raccolta di iscrizioni (circa 1300 esemplari, databili dal I secolo a.C. sino al V secolo d.C., seconda per numero di epigrafi solamente a quelle di Roma e di Aquileia), dai corredi di numerose tombe rinvenute nella pianura, dai materiali provenienti da edifici pubblici, civili e religiosi nonché da abitazioni private e dai primi luoghi di culto cristiani. Da segnalare l'eccezionale serie di reperti di età imperiale, costituita dai bronzi rinvenuti nell'area capitolina (tra i quali la statua della Vittoria Alata e una serie di teste imperatorie) e da affreschi, mosaici, elementi architettonici e scultorei anche di grande dimensione. La presenza longobarda a Brescia è testimoniata nelle raccolte civiche da materiale di scavo proveniente per lo più da necropoli e dall'area monastica di S. Salvatore e S. Giulia. Dal tesoro dello stesso complesso provengono oggetti di oreficeria quali la grande Croce gemmata detta di Desiderio (VIII-IX secc.) e un reliquiario eburneo (lipsanoteca) del IV secolo.
Notizie storico critiche
Il patrimonio archeologico, nucleo fondante del primo museo cittadino, il Museo Patrio, inaugurato nel 1830 nella sede del Capitolium e successivamente trasformato in Museo Romano. Dopo l'apertura del Museo di Santa Giulia, gran parte del patrimonio è stata trasferita nella nuova sede; presso il Capitolium rimangono una raccolta di epigrafi, murate nella cella centrale a testimoniare l'allestimento ottocentesco, e i reperti riconosciuti come parte dell'originario arredo del tempio.