Collezione dei "taglieri d'artista" di Ico Parisi

Definizione: collezione

Tipologia: artistico

Datazione: post 1961 - ante 1995

Istituto di conservazione: Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, ()

Consistenza

La raccolta consta di 85 "taglieri d'artista" commissionati da Ico Parisi, classificabili in tre partizioni in base alla diversa interpretazione della forma data e all'utilizzo del tagliere come supporto o quale parte integrante dell'opera stessa. Si distinguono in questo modo realizzazioni pittoriche (es. Mario Radice), scultoree (es. Fausto Melotti) e "interventi" gestuali, come nel caso di Lucio Fontana.

Notizie storico critiche

Tra le maggiori donazioni giunte al Museo d'Arte Contemporanea di Lissone nell'ultimo decennio si distingue la collezione di "taglieri d'artista" di Ico Parisi costituita da oltre 80 opere. È stata questa poliedrica figura di designer e architetto a commissionare i singolari manufatti, in modo provocatorio, agli amici artisti - pittori, scultori, architetti, fotografi - ed anche a giovani creativi che frequentavano durante la primavera e l'estate la sua casa a Spurano di Ossuccio sulle sponde del lago di Como, trasformando l'opera su tagliere in una sorta di "pedaggio d'ingresso" per avere libero accesso alla sua abitazione. La serie trovava specificamente posto lungo il corridoio e la scala d'ingresso della residenza denominata dallo stesso proprietario "il pollaio" poiché ricavata dalla ristrutturazione di una rimessa di barche con annesso un vecchio pollaio.
Gli artisti invitati coglievano la nuova valenza espressiva insita nell'oggetto dal design popolare che, sviluppandosi nelle tre dimensioni, evolve in un'intrigante scultura dalle infinite potenzialità suggestive. Il primo apporto alla curiosa raccolta si deve allo scultore milanese Romano Rui, che lavorò a bassorilievo entrambi i lati del tagliere traendo alcune singolari figure tra cui un cavaliere, realizzato su espressa richiesta da parte di Parisi. A quest'opera ne seguirono molte altre che, nel corso di oltre un trentennio, videro intervenire Lucio Fontana, Enrico Baj, Dadamaino, Sergio Dangelo, Fausto Melotti, Mauro Reggiani, Emilio Tadini e numerosi altri artisti.
Disparate sono le funzioni che i vecchi taglieri di legno, con la caratteristica forma rettangolare movimentata in alto dal ritaglio curvilineo, di volta in volta assunsero. Per alcuni artisti i taglieri costituivano un supporto per l'opera dipinta, mentre per altri erano parte integrante dell'opera, diventando, in alcuni casi, soggetto ed elemento della composizione. Tra le soluzioni più significative si segnalano quelle appartenenti agli "amici molto vicini" come "Concetto spaziale" di Lucio Fontana, che per eseguire i suoi "buchi" sulla superficie ricorse all'uso del trapano, "Teatrino" di Fausto Melotti, che dallo sfondo inteso come una scenografia lasciò emergere una figura che osserva delle forme misteriose poste di fronte ad essa, e l'opera di Mario Radice, che espresse il suo tipico astrattismo geometrico riproponendo elementi curvilinei con richiamo alle linee curve della testa del tagliere.
Le opere componenti la serie sono state esposte per la prima volta nel 1995 in occasione della mostra "Taglieri d'artista" nella chiesa di San Pietro in Atrio a Como.