Pinacoteca Civica Casimiro Ottone
Definizione: collezione
Tipologia: artistico
Istituto di conservazione: Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone", Vigevano (PV)
Consistenza
La Pinacoteca prende avvio nella Sala I intitolata "Museo e contesto", con gli affreschi storici provenienti da chiese e palazzi, attestanti lo sviluppo che, grazie a Ludovico il Moro, ebbe il borgo di Vigevano innalzato, grazie al suo imponente e ben difeso castello, a sede privilegiata della corte ducale. Si ammirano due fregi decorativi risalenti alla fine del XV secolo, con una chimera cavalcata da un putto e un fauno che sorreggono un medaglione, provenienti dalla decorazione originaria a fresco del registro superiore di piazza Ducale. "La Vigevano Visconteo Sforzesca" quando la città visse il suo periodo di massimo splendore è rappresentata dall'affresco, già nel Palazzo Comunale, con la "Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Ambrogio" opera del 1515 di Bernardino Ferrari, il più importate pittore del Rinascimento vigevanese. La consistenza più significativa è relativa però all'Ottocento e al Novecento. La sala III, ospita infatti la sezione dedicata alla "Committenza borghese nel XIX secolo a Vigevano", che vede in Giovanni Battista Garberini il ritrattista di maggior risalto in città tra gli anni Sessanta ed Ottanta del XIX secolo. La sala IV, "La devozione a Vigevano", con l'affresco molto amato dai vigevanesi della Natività, del primo quarto del XVII secolo, proveniente dalla facciata di una ex-casa di ricovero e i bozzetti per il Duomo di Francesco Gonin. La sala V, dedicata alla "Pittura storica" con il rinnovato interesse degli artisti per la famiglia reale dei Savoia, rappresentata dalla monumentale "Morte di Carlo Emanuele II", tra i richiami maggiori della Pinacoteca, opera di Francesco Valaperta, amico di Francesco Hayez. La sala VI, dedicata al pittore Casimiro Ottone con le 60 tele donate alla città che daranno vita al primo nucleo pittorico della Pinacoteca e che suscitarono l'interesse di Federico Zeri. La sala VII espone le opere dei "Grandi maestri dell'Ottocento" donate da membri della classe imprenditoriale vigevanese, testimoniate dai ritratti di Cesare Bonacossa e della moglie Angiolina, eseguiti da Eleuterio Pagliano, considerato il migliore ritrattista milanese del momento, dalla "Marina" e da "Paesaggio al tramonto" di Pompeo Mariani e dal piccolo olio "Palude al tramonto " di Antonio Fontanesi.
Le sale VIII e IX accolgono i maggiori artisti vigevanesi tra Otto e Novecento.
Il rinnovamento formale della pittura lombarda di fine Ottocento è riflesso, per la pittura vigevanese, nelle opere non solo di Casimiro Ottone, ma di Ambrogio Raffele, mentre la generazione di pittori a cavallo dei due secoli è rappresentata da Luigi Bocca e dai figli Carlo e Anna, quindi da Luigi Barni, dai fratelli Cesare e Ferdinando Villa e la stagione del Novecento ha invece tra i protagonisti principali Mario e Carlo Zanoletti.
Completano il percorso espositivo le opere di Emilio Galli e Venanzio Zolla, artista di origini inglesi che studiò a Torino. Unico importante rappresentante della scultura del XX secolo a Vigevano è Giovan Battista Ricci. L'ultima sala, la X, è dedicata alla produzione pittorica dai brillanti colori di Italo Cremona.
Notizie storico critiche
Dal 2003 ospitata al primo piano della prima Scuderia Ducale del Castello Visconteo Sforzesco, la Pinacoteca Civica, compresa nei Civici Musei "Luigi Barni", è intitolata a Casimiro Ottone (1856-1942), pittore vigevanese di inizio Novecento, famoso anche per aver realizzato nel 1906 il restauro degli affreschi quattrocenteschi di piazza Ducale e, in particolare, per aver donato al Comune di Vigevano un corpus di 60 dipinti (lascito testamentare redatto il 20 giugno 1942) che verrà a costituire il primo nucleo fondante del museo. La collezione viene inaugurata il 31 gennaio 2012 nei rinnovati spazi delle Scuderie Ducali con un percorso distribuito lungo 10 sale d'infilata.