Collezione d'arte del museo di Villa Carlotta
Definizione: collezione
Tipologia: istituzionale
Istituto di conservazione: Tremezzina (CO)
Consistenza
Le collezioni di villa Carlotta comprendono opere d'arte e arredi del XIX secolo che testimoniano la storia dell'edificio e dei suoi proprietari. Il piano terreno ospita uno straordinario nucleo di sculture neoclassiche, di quadri e di cammei in gesso appartenenti alla collezione che Giovan Battista Sommariva (1757-1826), proprietario della villa dal 1801, aveva allestito nelle sale della sua residenza sul Lario. Tra le statue sono presenti capolavori dei più celebri scultori neoclassici: Antonio Canova, cui spettano il Palamede, la Musa Tersicore, la Maddalena, Amore e il gruppo di Amore e Psiche, da sempre l'opera più popolare di villa Carlotta. Allo scultore danese Berthel Thorvaldsen, attivo a Roma, spetta invece il fregio marmoreo con l'Ingresso di Alessandro Magno a Babilonia collocato nel salone centrale, eseguito in origine su commissione di Napoleone. Tra i quadri spicca invece la presenza dell'Ultimo bacio di Romeo e Giulietta (1823) di Francesco Hayez, capostipite della pittura romantica italiana. Gli arredi e i dipinti del secondo piano testimoniano la storia della villa nella seconda metà dell'Ottocento, quando divenne residenza di villeggiatura dei duchi di Sassonia-Meiningen. Nel percorso museale si possono poi ammirare anche alcune opere depositate da altre istituzioni, come alcune statue ottocentesche di pertinenza de Museo del Duomo di Milano o l'affresco con l'Apoteosi di Napoleone di Andrea Appiani proveniente dal Palazzo Reale di Milano.
Notizie storico critiche
La villa, costruita negli ultimi anni del Seicento, appartenne dal 1801 al conte Giovan Battista Sommariva, membro di primo piano del governo della Repubblica Cisalpina instaurata da Napoleone a Milano. Sommariva, uno dei più ambiziosi collezionisti d'arte di quegli anni, allestì gli ambienti di villa Carlotta con una straordinaria serie di capolavori commissionati ai più importanti artisti della sua epoca, tra i quali Antonio Canova, Berthel Thorvaldsen e Francesco Hayez. Grazie alla presenza di queste opere la villa divenne uno dei più ammirati luoghi d'arte d'Europa, attirando viaggiatori illustri, tra i quali Stendhal e Flaubert, che contribuirono a diffonderne ulteriormente la fama. Dopo la morte dell'ultimo figlio di Sommariva (1838) la villa e le sue collezioni, parzialmente depauperate, furono vendute alla principessa Marianna di Nassau, moglie di Alberto di Prussia, che a sua volta le destinò nel 1850 alla figlia Carlotta in occasione delle sue nozze con il duca Giorgio II di Sassonia-Meineingen. I nuovi proprietari concentrarono il loro interesse soprattutto sui giardini, conservando le principali opere d'arte della collezione di Sommariva e promuovendo alcuni interventi di decorazione interna e di ammodernamento degli arredi. La proprietà rimase appannaggio dei duchi tedeschi fino alla Prima Guerra Mondiale, quando fu confiscata dallo stato italiano come bene appartenente a nazione nemica. Nel 1927 fu costituito l'Ente Morale Villa Carlotta che da allora ha in carico la gestione della villa, delle sue collezioni e dei giardini