Raccolte del Museo Etnografico Tiranese

Definizione: raccolta

Tipologia: documentazione del patrimonio culturale

Datazione: post 1973 - 2014

Istituto di conservazione: Museo Etnografico Tiranese, Tirano (SO)

Consistenza

La raccolta è costituita per la maggior parte da oggetti etnografici provenienti dal territorio valtellinese, testimonianza della vita quotidiana, delle attività agricole e artigianali locali (serrature, calzature e oggetti della cucina; attrezzi del falegname, del fabbro e del muratore; attrezzi per la filatura e la tessitura; strumenti della fienagione, dell'agricoltura, dell'allevamento e della trasformazione del latte; pesi, misure e illuminazione; mobili e camera da letto; attrezzi della cantina per la vinificazione). Inoltre è presente una sezione artistica che raccoglie cimeli provenienti dal Santuario di Madonna di Tirano, in particolare i preziosi e splendidi paramenti (pianeta, dalmatiche, stole, manipoli e borse, paliotto d'altare) donati nel 1636 dal cardinale Richelieu. Presente anche un interessante fondo di cartoline, fotografie e stampe che documentano l'immagine del Santuario, della vecchia Tirano, di scorci dell'intera Valtellina e relativi usi e costumi. Presente anche un fondo costituito da oltre 1600 lettere degli emigranti valtellinesi.

Notizie storico critiche

Il Museo Etnografico Tiranese è sorto nel 1973 od opera del Centro Iniziativa Giovanile (C.I.G.) allo scopo di documentare la cultura del mondo contadino e montanaro valtellinese. Le sue collezioni, che ancora oggi vanno via via arricchendosi, furono dapprima allestite in un vasto locale a piano terreno del palazzo S. Michele (antico albergo per i pellegrini del Santuario di Madonna di Tirano), fino al 1987, anno di rovinose calamità naturali che portarono nel 1990 al riallestimento delle raccolte presso la Casa del Penitenziere. Gli oggetti etnografici e artistici sono distribuiti in 13 vani , fra stanze e atrii che occupano tre piani e l'interrato della settecentesca dimora. I beni demoetnoantropologici e artistici, in parte esposti e in parte nei depositi, appartengono al C.I.G. e provengono, tramite acquisto o donazione, quasi esclusivamente dal territorio valtellinese. Il suddetto materiale è in buona parte ascrivibile ai secoli XVIII, XIX e prima metà del XX, cui si aggiungono alcune testimonianze del XVII secolo e alcuni reperti archeologici.