Collezioni pubbliche del Museo Ducale di Mantova
Definizione: collezione
Tipologia: artistico
Istituto di conservazione: Museo di Palazzo Ducale, Mantova (MN)
Consistenza
Le Collezioni del Museo si possono suddividere in cinque nuclei tematici: Statuaria antica, Statuaria medioevale-rinascimentale, Dipinti, Arazzi, Arredi. Solo un'esigua parte delle opere contenute nel Palazzo Ducale può essere considerata come appartenente, in origine, all'immenso patrimonio artistico dell'età gonzaghesca, quasi tutto disperso a seguito della vendita del 1628 e del sacco di Mantova del 1630. Queste raccolte non solo erano indirizzate verso le testimonianze del mondo classico, e quindi sculture, bronzi, monete e medaglie di epoca greca e romana, ma i Gonzaga, divenuti mecenati, cominciarono anche a commissionare opere agli artisti contemporanei.
Notizie storico critiche
Sei generazioni di collezionisti, hanno portato la corte rinascimentale di Mantova a un apice inimmaginabile. Ispirazione dei Gonzaga furono le Wunderkammer dei Principi di Baviera. A tale modello in particolare guardò Isabella d'Este creando un proprio studiolo personale che acquisì notorietà internazionale. Le collezioni gonzaghesche divennero esse stesse esempio per le corti europee, anche per la proverbiale intuizione dimostrata dai Gonzaga nella scelta delle opere dei contemporanei. Altresì il collezionismo d'arte divenne strumento di rappresentazione e di comunicazione nel sottile gioco diplomatico al quale doveva necessariamente applicarsi il piccolo stato mantovano. Il massimo splendore si ebbe durante il governo dei duchi Vincenzo I Gonzaga e Ferdinando (figlio di Vincenzo I). Per volontà di quest'ultimo le opere d'arte furono inventariate, per l'epoca un inventario predisposto con criteri all'avanguardia, la cui utilità si rivelò ancora maggiore perché stava per avere inizio la diaspora delle opere custodite nei palazzi di Mantova. La decadenza della casata gonzaghesca portò alla dispersione delle collezioni. Una prima mutilazione fu inferta da Vincenzo II che aveva iniziato dal 1625 lunghe trattative con Carlo I Stuart, re d'Inghilterra. Quest'ultimo, utilizzando la mediazione di un noto mercante d'arte veneziano, Daniele Nys, nel 1627, infine, riuscì a prezzi irrisori a farsi recapitare a Londra gran parte delle collezioni Gonzaga. Paradossalmente questo evento si rilevò provvidenziale in quanto consentì la salvaguardia delle opere ormai "inglesi", sottratte alla razzia e ai danneggiamenti che subirono le collezioni d'arte ancora presenti a Mantova nel 1630, quando la città fu occupata dai Lanzichenecchi che diedero corso al Sacco di Mantova, tragico episodio della guerra di successione di Mantova e del Monferrato.