Collezione Malaspina
Definizione: collezione
Tipologia: artistico
Istituto di conservazione: Musei Civici del Castello Visconteo, Pavia (PV)
Consistenza
La collezione Malaspina è attualmente conservata nel Castello Visconteo ed è composta in una parte esposta al pubblico (nella sezione archeologica, di scultura, nella pinacoteca) e in una parte (che comprende la raccolta di stampe) nei depositi.
La Pinacoteca antica, ancora oggi intitolata al Malaspina, espone una selezione di più di 200 opere, italiane e d'Oltralpe, dal XIII alla fine del XVI secolo, ordinate per scuola.
Il percorso è aperto da un nucleo di dipinti trecenteschi su tavola: la "Madonna col Bambino tra i SS. Francesco e Chiara" di Gentile da Fabriano, il 'S. Agostino in cattedra tra due donatori' attribuito a Jacobello di Bonomo e le tre tavolette di un polittico portatile di Jacopo del Casentino. La scuola veneta è rappresentata da capolavori quali la 'Veronica' di Giambono, la 'Madonna col Bambino' di Giovanni Bellini, il 'Redentore' di Cima da Conegliano. Degni di nota il 'S. Girolamo penitente' recentemente dato a Veronese, i 'SS. Francesco e Giovanni Battista' di Alvise Vivarini.
Tra gli esempi più alti della sezione il 'Ritratto d'uomo' di Antonello da Messina. La pittura toscana e quella emiliana annoverano una 'Sacra Famiglia' di Correggio, lo 'Sposalizio della Vergine' del Garofalo, la 'Madonna col Bambino e S. Giovannino' di Andrea del Sarto. A testimoniare la scuola d'Oltralpe sono altri straordinari dipinti quali la 'Madonna col Bambino' di Hugo van der Goes e il ritratto di 'Re Francesco I' dell'ambito di Jean Clouet.
Il nucleo più cospicuo è costituito da opere lombarde, tra cui si distinguono due capolavori: la 'Pala Bottigella' realizzata da Vincenzo Foppa per i coniugi Giovan Matteo Bottigella e Bianca Visconti e la tavola trasportata su tela con il 'Cristo portacroce e i dieci certosini' eseguita del Bergognone per la Certosa di Pavia.
Tra i cosiddetti "leonardeschi": due affreschi strappati con una figura femminile e una testa di S.Rocco di Bernardino Luini, la 'Maddalena' di Giampietrino e il 'Ritratto di dama in veste di santa' di un pittore lombardo (attribuito un tempo a Giovanni Antonio Boltraffio). Nella sala torre a sud-est, è ospitato il modello ligneo del Duomo di Pavia realizzato da Giovan Pietro Fugazza a partire dal 1497, uno dei più grandiosi modelli lignei rinascimentali ancora conservati.
Notizie storico critiche
L'intitolazione della pinacoteca antica è un doveroso omaggio al marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro, colto mecenate e illuminato collezionista d'arte, cui si deve la fondazione del primo museo pavese, lo "Stabilimento di Belle Arti", in piazza Petrarca (oggi sede Biblioteca Civica "Carlo Bonetta"), da lui stesso progettato in forme neoclassiche per ospitare, con intento prevalentemente didattico, il prezioso e consistente nucleo di stampe, disegni e dipinti (dai "primitivi" al contemporaneo Andrea Appiani) della collezione privata, per destinarla a pubblica fruizione.
Il lascito del Malaspina (con testamento olografo del 3 giugno 1833) costituisce, infatti, il primo fondante nucleo dell'intera collezione dei Musei Civici di Pavia, una sorta di fondazione privata (diretta dagli eredi del Malaspina), seppure con destinazione pubblica, che nel 1880, a seguito della rinuncia da parte degli eredi, passa le proprie competenze in favore del Comune. La Pinacoteca antica intitolata al Malaspina, accoglie, oltre alla collezione del colto marchese pavese, un corpus di quadri del legato G. C. Francesco Reale, conservatore del museo dal 1874 al 1892, opere provenienti dalla Galleria della Civica Scuola di Pittura, lacerti di affreschi da chiese e palazzi cittadini, dipinti da raccolte di vari collezionisti, depositi dello Stato e della Pinacoteca di Brera.