Colonnato e capitelli
Maestri comacini
Descrizione
Identificazione: Decorazioni fitomorfe
Autore: Maestri comacini
Cronologia: post 1252 - ante 1257
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: pietra / scultura
Misure: 3.17 m x 13 m x 3.56 m ; 3.30 m x 15.44 m x 5.26 m ; 2.98 m x 14 m x 6.66 m ; 3.45 m x 15.17 m x 5.26 m ; 2.08 m ; 2.08 m ; 2.34 m ; 2.08 m ; 1.74 m
Descrizione: Il chiostro dell'Abbazia di Piona presenta una forma quadrangolare irregolare data dalla diversa lunghezza dei quattro lati costituiti pure da un differente numero di archi. Quest'ultimi s'impostano su 41 colonne con capitelli dalla ricercata decorazione basata sull'alternanza di elementi fitomorfi, zoomorfi e antropomorfi.
Notizie storico-critiche: Due lapidi collocate all'interno del chiostro dell'Abbazia di Piona - una sopra gli archi del lato nord e l'altra sopra quelli del lato sud - permettono di datarne con precisione la costruzione. Nella prima lapide infatti si può leggere che la struttura fu fatta edificare a proprie spese dal priore Bonocorso de Canova da Gravedona nel 1252, mentre la seconda - ribadendo il nome del committente - riporta una seconda data che è il 1257: si tratta verosimilmente delle date di inizio e di fine dei lavori di fabbricazione.
Sulle maestranze che ebbero a realizzare il chiostro la critica è stata maggiormente propensa a ritenere tale architettura una produzione di ambito lombardo riferibile ai cosiddetti maestri comacini. Non sono però mancati pareri diversi di chi ha voluto, data la fondazione cluniacense del Priorato e la ricchezza dell'ornamentazione esibita dai capitelli, riconoscervi invece influenze d'oltralpe con richiami soprattutto a modelli borgognoni. Confronti stilistici con il chiostro sono stati condotti soprattutto con il Palazzo del Broletto di Como costruito a partire dal 1215.
Nella seconda metà del XIX secolo il chiostro di Piona, come tutta l'abbazia, versava in un totale stato di abbandono e decadimento. Una commissione sorta a Como con l'intento di dare vita a un nuovo museo civico della città, su proposta di Vincenzo Barelli, avanzò l'idea di smontare integralmente la struttura, trasportarla a Como e rimontarla per avere così uno spazio di prestigio per il neo museo. Per fortuna nel 1874, rendendosi conto che il trasporto avrebbe richiesto un costo troppo elevato, si optò per l'idea di restaurare il chiostro lasciandolo dove era.
Collocazione
Colico (LC), Chiesa di S. Nicolò a Piona
Credits
Compilazione: Barbieri, Alessandro (2016)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1j560-00049/
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