Decorazione plastica delle navate e del transetto
Bramante, Donato; Fonduli, Agostino; Battagio, Giovanni; Battagio, Gabriele
Descrizione
Identificazione: Sfingi affrontate reggenti busti cinti da corone di alloro inframezzate da mascheroni fogliati
Autore: Bramante, Donato (1444-1514), progettista/ architetto; Fonduli, Agostino, plasticatore; Battagio, Giovanni, architetto/ plasticatore; Battagio, Gabriele, plasticatore
Cronologia: post 1482 - ante 1486
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: terracotta; terracotta / stampo; terracotta / modellatura; terracotta / pittura; terracotta / doratura; stucco; stucco / modellatura a stampo; stucco / incisione; stucco / intaglio; stucco / pittura; stucco / doratura
Descrizione: Una ricca decorazione fittile e in stucco, in parte dorata su fondo blu, impreziosisce tutta la navata centrale, le navate laterali e i transetti della chiesa di Santa Maria presso San Satiro correndo lungo tutte le trabeazioni e scandendo tutti gli elementi degli ordini architettonici.
Notizie storico-critiche: La chiesa di Santa Maria presso San Satiro, progettata e realizzata sotto la supervisione di Donato Bramante almeno a partire dal 1482, fu decorata, stando ai documenti rinvenuti, da più artisti.
Per l'apparato plastico decorativo i nomi emersi dalla documentazione diretta e indiretta sono quelli di Agostino Fonduli, Giovanni Battagio e Gabriele Battagio. Sappiamo infatti che l'11 marzo 1483 Agostino Fonduli s'impegna a realizzare, tra le varie opere fittili, anche una cornice in terracotta lunga 215 braccia (126,8 m): si tratta verosimilmente del fregio che corre lungo tutta la trabeazione maggiore della navata centrale e dei transetti. I fratelli Giovanni e Gabriele Battagio - il primo tra l'altro suocero di Fonduli - sono attestati in documenti del 1482 e 1483 come testimoni e nel 1487 Gabriele è pagato due volte per lavori non specificati alla chiesa: secondo la critica si tratterebbe probabilmente della realizzazione dei lacunari delle volte e della cupola dell'edificio se infatti lo stesso artista in un successivo contratto del 8 agosto 1500 accetterà di realizzare i lacunari in stucco della chiesa milanese di Santa Maria presso San Celso.
Numerose campagne di restauro eseguite tra il XVII e il XX secolo hanno modificato notevolmente l'assetto decorativo originario della chiesa. Già la visita pastorale di Federico Borromeo nel 1611 sottolineava la cattiva condizione dell'intonaco dei pilastri "corrosi dalla vetustà". Nel 1686 sono infatti documentate le prime opere di restauro riguardanti il rifacimento degli intonaci e la realizzazione di nuove tinteggiature e dorature. Verso la fine del Seicento si pone mano alle pareti del transetto e agli inizi del secolo successivo si intraprendono lavori alle volte della navata maggiore e del transetto coprendo completamente con della pittura a calce tutte le decorazioni a cassettoni. Nel XIX secolo proseguono i restauri all'interno dell'edificio. Nello specifico nel 1830 i pittori Sandro Velzi e Carlo Fontana, dopo aver asportato tutto l'intonaco dalle volte, rifanno ad affresco le decorazioni sulla base dei motivi rinvenuti. Fra il 1832 e il 1834, su progetto di Felice Pizzagalli, si modificano le finestre nelle testate dei transetti aprendo le nuove luci di forma circolare. Fra il 1920 e il 1924, fra varie opere di risanamento, si realizza un nuovo restauro delle decorazioni e degli intonaci all'interno della chiesa. Dopo altri interventi nel Dopoguerra agli intonaci, fra il 1983 e il 1992 è stata avviata una nuova campagna di restauro che ha portato a operazioni di pulizia e consolidamento e con la quale si è cercato di mantenere memoria, laddove possibile, anche dei vari restauri passati.
Collocazione
Milano (MI), Chiesa di S. Maria presso S. Satiro
Credits
Compilazione: Barbieri, Alessandro (2016)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1j560-00069/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).