Decorazione pittorica del sacello di San Satiro
Ambito lombardo
Descrizione
Identificazione: Madonna in trono con il Bambino benedicente
Ambito culturale: Ambito lombardo
Cronologia: post 1240 - ante 1260
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco
Descrizione: All'interno del sacello di San Satiro, sulle pareti ai lati dell'entrata, sono presenti affreschi più tardi rispetto alla decorazione delle nicchie che scandiscono le quattro campate di spigolo dell'edificio. In particolare sul lato destro, nella parte superiore, il meglio conservato benché ampiamente martellinato, ritrae una Madonna in trono con il Bambino benedicente.
All'interno di greche blu e bianche e bande gialle e rosse è raffigurata una monumentale Madonna assisa in trono con in braccio il Bambino che sta benedicendo con la mano destra, mentre regge un rotolo di pergamena con la sinistra. La madre, aureolata e cinta da una corona a tre punte, indossa un'ampia veste blu avvolta nella parte superiore da un manto rosso-bruno percorso da profili bianchi e decorato da piccole perle. Il bambino, dall'aureola crociata, indossa una veste ocra. Il trono, coperto alle spalle della Madonna da una stoffa bianca, è solcato da intagli e profilato nella parte superiore da ornamenti simulanti elementi vegetali. La Madonna è seduta su un cuscino rosato, del quale si scorgono le due estremità, e poggia i piedi su un suppedaneo. Sotto a questo corre una banda bianca decorata a losanghe e cerchi rossi.
Notizie storico-critiche: Gli affreschi interni al sacello di San Satiro appartengono a periodi differenti. Le decorazioni vegetali delle voltine, le figure di santi nell'angolo a sinistra dell'altare maggiore, le croci in quello di destra e i quattro santi negli angoli ai lati dell'entrata, sono secondo la critica tutti verosimilmente databili alla fine del IX secolo, benché gli ultimi si distinguano per una maggior monumentalità e ieraticità. All'inizio del XI secolo spetterebbero le due figure e la decorazione a racemi stilizzati nella parte inferiore delle due nicchie dell'angolo a destra dell'altare. Alla metà del XIII secolo è invece datata la Madonna in trono con il Bambino benedicente con paralleli avanzati dagli studiosi con la Madonna con il Bambino affrescata nella Cappella Cittadini della chiesa di San Lorenzo Maggiore.
I lacerti furono tutti rimessi in luce durante i restauri operati da Gino Chierici fra il 1939 e 1942. In quell'occasione infatti, volendo ripristinare l'interno del sacello alle forme altomedioevali, vennero eliminate tutte le decorazioni successive, sia quelle quattrocentesche, sia quelle più tarde. Inoltre furono demolite le volte dei vani angolari riscoprendo, a una quota più alta, le voltine originali affrescate a motivi vegetali. Anche gli affreschi più tardi, posti ai lati dell'entrata, furono rinvenuti eliminando i riallineamenti eseguiti nella seconda metà del Quattrocento per raccordare il sacello con il transetto della nuova chiesa di Santa Maria. In particolare, i frammenti dove si riconosce un Cristo nell'atto di benedire un gruppo di devoti inginocchiati, ora presenti sulla parete a sinistra dell'entrata, erano in origine sulla destra e coprivamo l'affresco con la Madonna in trono con il Bambino benedicente. Staccati, per scoprire l'affresco sottostante, furono ricollocati poi sulla parete di fronte. Durante il secondo conflitto mondiale l'integrità dell'interno dell'edificio fu fortemente compromessa dalla distruzione dei vetri del lanternino ripristinati solo nel 1958. Un'ultima campagna di restauri compiuta fra il 1982 e il 1989 ha interessato tutto il sacello e in particolare gli affreschi interni con l'eliminazione dei più gravi difetti di adesione dell'intonaco al supporto murario e con un consolidamento e successiva pulitura di tutta la pellicola pittorica, andando a rimuovere, dove necessario, tutte le sovrammissioni operate nei restauri precedenti.
Collocazione
Milano (MI), Chiesa di S. Maria presso S. Satiro
Credits
Compilazione: Barbieri, Alessandro (2016)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/1j560-00085/
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