Imposizione del nome a San Giovanni Battista

Masolino da Panicale; Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (attribuito)

Imposizione del nome a San Giovanni Battista

Descrizione

Autore: Masolino da Panicale (1383-1440 ca.); Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (attribuito) (1410-1480), architetture e paesaggi

Cronologia: post 1435

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco / pittura

Descrizione: La parete settentrionale è uno dei settori più rovinati del ciclo pittorico masoliniano; qui si è perso quasi completamente l'episodio della Nascita del Battista (restano le tracce di alcune figure femminili). L'unica scena conservata sulla parete di sinistra, entrando nel battistero, è relativa al'episodio dell'imposizione del nome al Battista, che fa riferimento alla condizione di Zaccaria, il quale, non avendo creduto all'annuncio della nascita del figlio da parte dell'angelo, fu ridotto a una condizione di mutismo e costretto a scrivere il nome di Giovanni, appena nato, su di una tavoletta; da quel momento Zaccaria, raffigurato seduto nella parte sinistra del riquadro, avrebbe riacquistato la parola. Il fondale della scena è caratterizzato da una loggia che si sviluppa in scorcio alle spalle dei personaggi principali (a destra sono intuibili varie figure, tra cui la nutrice con in braccio il piccolo Giovanni); la fuga in profondità dell'architettura è regolata dalle leggi della prospettiva, resa in modo del tutto coerente e verosimile grazie all'efficace susseguirsi delle volte a crociera (secondo alcuni si tratta di una volta a botte con unghie) e delle colonne, appena intuibili. La luce entra dall'apertura visibile nella zona di fondo, che affaccia su un boschetto.

Notizie storico-critiche: Dal punto di vista stilistico le pitture masoliniane mostrano tutti gli elementi tipici del suo linguaggio, a partire dalle luminose cormie e dalla delicata modulazione chiaroscurale delle figure, che si inseriscono nello spazio in un modo disinvolto, che non tiene per forza conto dei reali parametri proporzionali, per dare invece il massimo risalto all'efficacia narrativa degli eventi che si susseguono. E' stato giustamente rilevato che l'architettura della scena sia decisamente più complessa rispetto a quella che caratterizza un altro episodio presente nel Battistero, vale a dire quello di Erode presente sulla parete opposta. Il ricorso alle lunette consente di allacciare rapporti con l'antica basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, caratterizzata, prima dei pesanti interventi seicenteschi, da ampie finestre semicircolari che davano luce alla navata mediana. Il riferimento all'architettura di San Giovanni trova conferma nel fatto che il ciclo pittorico di Castiglione Olona si ispira, per concezione e per comunanza iconografica, a quello realizzato da Gentile da Fabriano e poi concluso da Pisanello nella medesima basilica lateranense. La scena dell'imposizione del nome del Battista denota una differenza consistente nella concezione spaziale, risolta non più in senso gotico ma secondo il recupero di modi all'antica; il contesto nel quale ambienta l'episodio affrescato tiene inoltre conto dei reali elementi presenti nel Battistero, così che le figure sembrano finalmente occupare un ambiente reale. E' stato ipotizzato che in questa scena Masolino fosse assistito, limitatamente all'intelaiatura architettonica e prospettica, da un collaboratore, probabilmente da quel Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta che collaborò con lui anche negli affreschi del palazzo del cardinale, sempre a Castiglione Olona.

Collocazione

Castiglione Olona, (VA)

Credits

Compilazione: Piazza, Filippo (2016)

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