Incoronazione di Maria Vergine

Masolino da Panicale; Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (attribuito)

Incoronazione di Maria Vergine

Descrizione

Autore: Masolino da Panicale (1383-1440 ca.); Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (attribuito) (1410-1460)

Cronologia: ca. 1434 - ante 1435

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: intonaco / pittura

Descrizione: Seduti su di un trono a edicola architettonica di grande eleganza e preziosità, la cui cimasa è traforata con giglie e pinnacoli, oltre a essere dorata come fosse il coronamento di un polittico tardo gotico contemporaneo, prendono posto Cristo e la Vergine Maria. Quest'ultima sta per ricevere dal Figlio la corona, oggi non più visibile forse perché in origine dipinta a secco. Tutt'intorno risiedono schiere angeliche che assistono all'evento; in primo piano, a destra e a sinistra, due angeli sembrano invece introdurre lascena principale.

Notizie storico-critiche: E' forse una delle scene più compromesse dell'intera volta della Collegiata; ciò è dovuto a passati interventi di restauro non del tutto appropriati (compiuti sopratutto nel corso del XIX secolo, quando gli affreschi furono riscoperti al di sotto di uno strato di scialbo), e a oggettive condizioni conservative che nel tempo si sono aggravate, causando la perdita irreversibile di una parte consistente della materia pittorica. Oggi, dunque, bisogna fare uno sforzo ulteriorie per poter immaginare l'eleganza e lo sfarzo che contraddistingueva questo affresco. La scena denota il linguaggio di Masolino, che si attesta su due livelli espressivi tra di loro in equilibrio: da una parte la ricerca di eleganza formale, percepibile nell'uso della linea, fluida e morbida, dei panneggi delle figure che ricadono in terra formando ampie volute; dall'altra una sensibilità cromatica che non aveva pari nella pittura lombarda della prima metà del Quattrocento (se si eccettua l'attività di Michelino da Besozzo e il passaggio bresciano di Gentile da Fabriano). E' stato giustamente osservato che Masolino dovette avere presenti i rilievi della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, da cui dipendono, negli affreschi della Collegiata, i rapporti tra le figure e le architetture, la cadenza ritmica dei panni e dei gesti, il modo assorto dei personaggi di partecipare all'azione. A Castiglione emergono dunque i ricordi fiorentini dell'artista, compreso, certamente, il retaggio della collaborazione, sia pur breve, che nel terzo decennio del Quattrocento aveva avviato con Masaccio, morto a Roma nel 1428. Alla lezione masaccesca si deve, infatti, l'approfondimento chiaroscurale dei volti, tuttavia ancora debitori della tradizione tardogotica. L'architettura di sfondo, che delinea uno splendido edificio traforato, è stata riferita alla mano del senese di Masolino, Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta.

Collocazione

Castiglione Olona, (VA)

Credits

Compilazione: Piazza, Filippo (2016)

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