Ritratto di Ermolao Barbaro
Descrizione
Cronologia: ca. 1520 - ante 1521
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tela
Misure: 620 mm x 940 mm
Notizie storico-critiche: Presso gli Uffizi di Firenze esiste una copia di questo dipinto fatta eseguire da Cosimo de' Medici a Cristofano dell'Altissimo. Cfr. la lettera di quest'ultimo a Cosimo I del 23-10-1556 (cfr. M.Gualandi, 1884, pp.371-374). Ne dà notizia anche G.Vasari, le Vite, 1568. Dal dipinto è stata tratta anche l'incisione eseguita daTobias Stimmer e pubblicata in P.Giovio, Elogia virorum, 1577, pp.67-68.
Delle possibili fonti del ritratto gioviano si sono occupati Branca e Weiss (V.Branca-R.Weiss, 1963, pp.35-40), sebbene essi non conoscessero il quadro di Como. La loro tesi può essere riassunta in questo modo: due ritratti di Ermolao Barbaro erano conosciuti nel XVI secolo. Il primo, andato distrutto nel 1577, era a Palazzo Ducale a Venezia, e fu eseguito probabilmente dal Bellini o dal Carpaccio. Il secondo si trova nel dipinto del Carpaccio per la Scuola di Sant'Orsola e raffigura l'Incontro di S.Orsola con il Papa (Venezia, Accademia). Branca e Weiss giungono alla conclusione che il Giovo conoscesse quest'ultimo del quale fece eseguire una copia, ridotta alla dimensione di busto. La fisionomia è identica, ma l'abbigliamento e la posizione differiscono significativamente. Perciò se il quadro del Giovio ebbe come modello quello del Carpaccio, questo avvenne con sostanziali cambiamenti. Sembra comunque più probabile, secondo Linda Klinger (scheda ciclostilata presso i Musei Civici di Como) che la fonte usata sia stata un'altra.
Una copia, perduta, doveva essere stata eseguita per la Biblioteca Ambrosiana di Milano. (cfr, P.Jones, Milao 1997, p.291, num.27)
Collezione: Raccolte d'arte della Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi
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